Nuova Squadra EUD e Video di Presentazione Divisione

Nuova Squadra EUD e Video di Presentazione Divisione

Ecco la nuova squadra EUD
 
Mario Brito, Presidente
Barna Magyarosi, Segretario
Norbert Zens, Tesorerie
ADRA – Jorg Fher (fino alla fine dell’anno, poi va in pensione).
Tesoriere Associato: Reto Mayer
Tesoriere Associato: Marcus Czettl
Ministeri in Favore dei Bambini – Elsa Cozzi
Comunicazioni – Corrado Cozzi
Salute – Valerie Dufour
Affari Pubblici e Lib. Religiosa  – Liviu Olteanu
Scuola del Sabato e Ministeri Personali – Paolo Benini
Global Mission – Paolo Benini
Trust Service – Norbert Zens
Ministeri Femminili – Denise Horchtrasser
Gioventù – Stephan Sigg
Educazione e Cappellania – demandato al Comitato Esecutivo di fine anno
Pubblicazioni – demandato al Comitato Esecutivo di fine anno
Associazione Pastorale – demandato al Comitato Esecutivo di fine anno
Moglie di Pastori – demandato al Comitato Esecutivo di fine anno
Famiglia – demandato al Comitato Esecutivo di fine anno
Spirito di Profezia – demandato al Comitato Esecutivo di fine anno
Gestione Cristiana della Vita – demandato al Comitato Esecutivo di fine anno
© EUD
© EUD

Video di presentazione della nostra Divisione
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La votazione sulla consacrazione delle donne: le conseguenze del voto

La votazione sulla consacrazione delle donne: le conseguenze del voto

© Tor Tjeransen
© Tor Tjeransen

G. Cupertino/Maol – “E adesso?” È la domanda che rivolgo a Sandra E. Roberts, pastora consacrata e presidente della Federazione della California Sud Orientale.
L’incontro per caso mentre passeggio lungo il Riverwalk, il lungo fiume che è fra le principali attrazioni della città di San Antonio. È seduta ad un tavolino dell’albergo dov’è ospitata, che ha l’affaccio sulla passeggiata. Ci eravamo trovati, sempre per caso, seduti al suo fianco, Stefano Paris ed io, durante il dibattito del Comitato Esecutivo della Conferenza Generale sul tema della consacrazione delle donne al ministero pastorale.

Era il lunedì 13 ottobre 2014 e quello era stato un giorno diverso rispetto a quello che si sta concludendo oggi. Allora il Comitato plenario della Conferenza Generale aveva votato a favore della proposta di consultare l’Assemblea dei delegati della Chiesa in materia. Oggi i delegati della Chiesa Avventista mondiale hanno deliberato a maggioranza (58,4% contro 41,6%) di non concedere alle Divisioni la libertà di scegliere se procedere alla consacrazione delle donne o meno.

© Pieter Damsteegt
© Pieter Damsteegt

“Vuoi sapere cosa farò adesso?”; risponde Sandra Roberts. “Domenica torno al mio ufficio e lavoro. Non vedo come posso fare diversamente. Sono stata eletta da un’Assemblea e ho una responsabilità nei suoi confronti. La situazione è veramente difficile: nella nostra Federazione ci sono 30 pastori che sono donne. Il loro lavoro è particolarmente apprezzato dalle chiese, cosa dobbiamo fare? Ritirare le loro credenziali?”

Il voto espresso dai delegati l’8 luglio 2015, è sicuramente un atto storico che rischia tuttavia di mettere in difficoltà la Chiesa. A parte molti paesi “occidentali”, che si sono mossi nella direzione di riconoscere il ministero pastorale delle donne, vi sono anche alcuni paesi asiatici che per le particolari condizioni locali hanno una quota considerevole di donne impegnate nella leadership delle chiese locali.

Una giovane proveniente dall’Unione Cinese, durante il dibattito a San Antonio e lo scorso ottobre, ha supplicato la chiesa di lasciare che le Divisioni decidano in merito affinché nel loro territorio le donne possano essere consacrate al ministero pastorale perché la missione possa andare avanti.

© Tor Tjeransen
© Tor Tjeransen

Nei giorni scorsi durante una visita allo stand della Divisone dell’Asia Settentrionale Il pastore Robert Folkenberg jr., presidente della Unione Cinese, mi aveva spiegato: “Abbiamo ricevuto la benedizione dello Spirito Santo che ha portato la Chiesa nel nostro territorio a superare i 450.000 membri e siamo in forte crescita. Purtroppo però abbiamo solo poche centinaia di pastori consacrati per via della posizione attuale della Chiesa mondiale e questo ci mette in difficoltà. La gestione delle chiese locali è affidata ad oltre 4.600 leader laici di cui i due terzi sono donne. Non riconoscere il loro ministero con la consacrazione pone seri problemi nella pratica ecclesiastica.”

Queste testimonianze non hanno convinto la maggioranza dei delegati necessaria ad offrire la possibilità alle diverse Divisioni di decidere in merito alla consacrazione al ministero pastorale delle donne.

Resoconto di giovedì 9 luglio 2015. San Antonio, Texas

Resoconto di giovedì 9 luglio 2015. San Antonio, Texas

G. Cupertino/V. Annunziata – Buon giorno Italia. L’attività della 60° dell’Assemblea della Conferenza Generale qui a San Antonio in Texas (USA) sta per riprendere. Se vi siete connessi con Hope Channel Italia avrete seguito la meditazione presentata da Taj Pacleb.

Ora il vice presidente della Conferenza Generale Delbert Baker che dirigerà i lavori quest’oggi invita l’assemblea a pregare.
Inizia con i ringraziamenti per i collaboratori che lo affiancano sul palco e quelli che lavorano dietro le quinte.
Seguono una serie di annunci.
Appena aperti i lavori arrivano il presidente e il segretario della Commissione di Nomina.

Propongono la nomina del comitato della Corporation della Conferenza Generale che in pratica ricalca il Comitato della Conferenza Generale senza i presidenti di Divisione.
L’Assemblea approva.

La Commissione poi passa alla lettura delle proposta dei segretari e di alcuni tesorieri.

Barna Magyrosi            © EUD
Barna Magyrosi © EUD

Per la EUD, la Divisione di cui l’Unione Italiana fa parte, il nome proposto per la segreteria è il pastore Barna Magyarosi.

Alcuni delegati chiedono che la lista dei nomi sia rinviata alla Commissione.

L’Assemblea dopo un dibattito su alcune questione procedurali, passa alla votazione. I nomi proposti sono approvati praticamente all’unanimità. Bara Magyarosi è quindi il nuovo segretario della nostra Divisione.

 

 

Norbert Zens            © EUD
Norbert Zens © EUD

La Commissione di nomina ha anche proposto il nome Norbert Zens alla Tesoreria della EUD. L’assemblea ha quindi votato la riconferma.

Mozione d’ordine. Chiedo che la temperatura all’interno del Dome venga regolata ad un livello confortevole!

Continua la discussione su alcuni emendamenti al Manuale così come previsto dai lavori.

 

 

© Adventist Review
© Adventist Review

Adesso si sta parlando dell’Enciclopedia Avventista.
Quando apparse la prima volta la Chiesa era presente in 190 paesi con 1.7 milioni di membri!
Sono 50 anni che il “core” dell’Enciclopedia non viene cambiato. Oggi ha bisogno di un aggiornamento.

E’ stato così presentato un progetto dell’Archivio della Conferenza Generale per la pubblicazione sul Web dell’Enciclopedia Avventista. Alcuni delegati hanno chiesto che il sito potesse essere disponibile anche in altre lingue oltre all’inglese e il responsabile dell’archivio David Trim ha assicurato che sarà fatto il possibile per renderla disponibile.

La Commissione di Nomina ha poi fatto le ultime proposte che riguardano il dipartimento Giovani della CG. E’ stato proposto per la riconferma anche Jonathan Tejel per coloro che lo conoscono. Ha sposato un’italiana: Daniela Sciarabba.

L’assemblea ha approvato le ultime nomine. Il presidente Wilson ha quindi ringraziato il presidente e il segretario della Commissione di Nomina e tutta la Commissione per il lavoro svolto.

La seduta è stata aggiornata. Questo pomeriggio ci saranno le elezioni dei responsabili dei dipartimenti delle diverse Divisioni i cui delegati si riuniranno separatamente per le votazioni. E quindi l’Assemblea generale per oggi è sospesa.

Nuova Squadra EUD e Video di Presentazione Divisione

Nomina del Segretario e Tesoriere alla Divisione InterEuropea

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Barna Magyarosi ©EUD

CD-EUDNews/Maol 
Segretario esecutivo
Il comitato di nomina della Conferenza Generale ha reso noti i nomi dei nuovi Segretari Esecutivi di Divisione. Barna Magyarosi è stato appena nominato fra questi.
Barna è nato il 13 novembre 1973 a Târgu-Mures, in Romania.
Ha conseguito una laurea triennale presso l’Istituto Teologico Avventista di Bucarest, una abilitazione in teologia presso l’università di Babes-Bolyai, a Cluj-Napoca, in Romania, una laurea specialistica in Religione presso la Andrews University e un dottorato in teologia presso l’Università di Bucarest.
L’esperienza professionale di Barna comincia nel 1996 in qualità di pastore per la Conferenza della Transilvania Meridionale, in Romania. Successivamente è stato nominato docente invitato all’Istituto Teologico Avventista della Romania.
Nel 2001 è stato eletto Direttore del Dipartimento della Scuola del Sabato della Conferenza della Transilvania Meridionale.
Dopo essere stato nominato docente assistente nel 2003 presso l’Istituto Teologico Avventista Cernica, nel 2005 diventa docente di Letteratura dell’Antico Testamento.
Nel 2005 riceve l’incarico di Rettore dello stesso istituto.
Nel 2010, alla sessione della Conferenza Generale di Atlanta, Barna viene nominato Direttore dei Ministeri dell’Educazione e della Famiglia per la Divisione Intereuropea (EUD).
Nell’ambito di questo incarico, Barna è anche Presidente del Comitato per la Ricerca Biblica dell’EUD.
Barna Magyarosi è sposato con Noémi-Laura e ha una figlia, Blanka, nata il 19 luglio del 2000.

Norbert_Zens_2Tesoreria
Nella stessa giornata, il Comitato di nomina della Conferenza Generale ha comunicato altresì i nomi dei nuovi tesorieri delle divisioni. Norbert Zens, è stato rieletto Tesoriere dell’EUD.
Zens è nato nel 1966 in Germania. Dopo le superiori, consegue una laurea in Gestione delle imprese all’Università di Passavia, in Germania.
Norbert Zens ha lavorato in diverse aziende tedesche come consulente per vari progetti (aziende del settore pubblico e privato), ingegnere progettista e responsabile della logistica in uno stabilimento di produzione just in time.
Prima di essere eletto Tesoriere dell’EUD alla sessione della Conferenza Generale di Atlanta nel 2010, ha lavorato come direttore amministrativo del Seminario Avventista di Bogenhofen, in Austria, per un periodo di nove anni. Nel 2004, i Servizi di revisione della Conferenza Generale (GCAS) lo hanno assunto fino al 2010 in qualità di Direttore associato per l’area Euro-Africa, l’ex nome dell’attuale Divisione Intereuropea.
Norbert Zens è sposato con Christina Zens dal 1993.

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A sinistra Barna Magyarosi. Al centro Mario Brito. A destra Norbert Zens ©EUD

 

Intervista al Presidente Stefano Paris

Intervista al Presidente Stefano Paris

stefano-paris-300-300Maol – Intervista a Stefano Paris, Presidente dell’Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste presente a San Antonio come delegato della nostra Unione.
Abbiamo rivolto a lui alcune domande.

D. Caro Presidente, nella prima partecipazione a questo evento così particolare qual è l’impressione che ti sei fatto?
R.
Di appartenere ad una chiesa numerosa e multietnica. È emozionante vedere tanti fratelli nella fede e potersi sentire “a casa” con loro, come se ci si conoscesse da tempo. È impressionante anche vedere l’impatto che abbiamo nei confronti della città di San Antonio: fra le altre cose, le televisioni locali parlano di noi e i ristoranti modificano i loro menu per accoglierci, fuori dai propri locali espongono “Menù per gli Avventisti”.

D. Quale è il tuo ruolo nei lavori di questa assemblea?
R. Partecipo alle riunioni della Commissione di nomina della General Conference e a quelle della Commissione che lavorerà per la nomina del comitato della nostra Divisione, l’Intereuropea.

Foto © Dominik Zeh
Foto © Dominik Zeh

D. Ci sono delle differenze rispetto all’assemblea dell’Uicca e in caso di risposta affermativa, quali?
R. 
Le procedure sono molto simili, regolate da un generale senso di rispetto e di democrazia molto anglosassone. Rispetto ad una nostra connaturata propensione a dilungarci, ho notato una capacità pratica di sintesi e grande pragmatismo, malgrado ciò ci sono state offerte numerosissime occasioni di preghiera e riflessione.

D. Quali sono i rapporti che hai potuto stabilire con i delegati di altre Unioni, Divisioni?
R. 
Essendo nella commissione ho potuto familiarizzare con molti fratelli delegati (alcuni dei quali conoscevo già), apprezzarli e pregare con loro. Ringrazio il Signore e l’Unione italiana per questa esperienza formativa e molto edificante che mi hanno permesso di fare.

Come si svolge lo scrutinio segreto

Come si svolge lo scrutinio segreto

[Photo ©2015 Adventist Review / ANN. Photo by David Sherwin]
[Photo ©2015 Adventist Review / ANN. Photo by David Sherwin]

RESPONSABILI DELLA CG DICHIARANO SICURO E IMPARZIALE IL SISTEMA PER LA VOTAZIONE SULLA CONSACRAZIONE
A.McChesney, AR/ ANN / Maol – Un sistema di scrutinio segreto è stato istituito per il voto di mercoledì sulla consacrazione, per garantire un processo di votazione che sia il più sicuro e imparziale possibile, secondo alcuni responsabili della Conferenza Generale.
“Abbiamo cercato di essere trasparenti, onesti e ponderati, e di garantire la segretezza del voto al meglio delle nostre capacità,” ha affermato Nancy Lamoreaux, responsabile dei servizi di informazione per conto della Conferenza Generale e organizzatrice della logistica per il voto di mercoledì.

I delegati alla sessione della Conferenza Generale a San Antonio, in Texas, saranno invitati a votare alle ore 16:30, dopo una giornata di dibattito sulla questione per decidere se ogni divisione della Chiesa Cristiana Avventista mondiale avrà la possibilità di decidere da sola se consacrare le donne al ministero pastorale sul proprio territorio, in base a un’agenda approvata dai delegati della Conferenza generale nel primo giorno di questa sessione.

Alcuni rappresentanti della Segreteria della Conferenza Generale, organismo che si occupa delle procedure da seguire nelle votazioni, spiegheranno ai delegati prima dello scrutinio segreto come avrà luogo la votazione.

I delegati poi saranno smistati in file e indirizzati verso 14 punti di scansione situati nella sala principale dell’Alamodome.

Il tesserino di ogni delegato, dotato di un codice a barre, verrà scansionato da un addetto e successivamente un revisore della Conferenza Generale fornirà al delegato in questione una scheda per la votazione.

“È importante verificare che si tratti effettivamente di delegati,” ha affermato Lamoreaux.

Il sistema di scrutinio segreto è stato preparato molto prima della sessione della Conferenza Generale come piano B, nel caso in cui il sistema di votazione elettronico non avesse funzionato, ha affermato un impiegato della Conferenza Generale. Il sistema di votazione elettronico, lanciato in apertura della sessione della CG, si è dimostrato difettoso e i delegati hanno deciso domenica di non utilizzarlo.

votazione“Avevamo un piano B fin dall’inizio, nel caso in cui la votazione elettronica non avesse funzionato” ha affermato Myron Iseminger, sottosegretario della Conferenza generale. La Segreteria si occupa delle votazioni alla sessione della Conferenza Generale.
“Non è qualcosa che ci siamo inventanti un paio di giorni fa,” ha aggiunto Lamoreaux. “Le schede sono state preparate in anticipo, prima ancora di venire qui a San Antonio, dove sono state conservate sotto chiave.”
Le schede per il voto sono state stampate su carta speciale e tagliate a misura di mezzo foglio di carta da lettere, diviso a metà. Una metà conteneva la parola “Sì,” stampata in cinque lingue, e l’altra la parola “No,” nelle altrettante lingue. Le lingue in questione sono inglese, spagnolo, francese, tedesco e portoghese.

Ogni metà contiene una casella che i delegati possono spuntare con una penna.

I delegati saranno invitati a seguire il corridoio a loro più vicino per dirigersi verso la parte anteriore dello stadio, dove depositeranno le proprie schede nelle apposite urne. Le quattro urne verranno fissate saldamente ai tavoli e saranno dotate di pareti trasparenti attraverso le quali sarà possibile vedere le schede inserite, ha affermato Lamoreaux.

“La procedura i votazione verrà effettuata nel silenzio e nella preghiera,” ha detto. “Verrà suonata una musica di sottofondo e si chiederà alle persone di astenersi dal conversare. Cercheremo di fare in modo che il tutto si svolga nel massimo rispetto.”

I delegati potranno indicare la propria preferenza sulla scheda mentre si dirigeranno alle urne oppure servendosi di tavoli posizionati espressamente vicino alle urne.

“Sarà molto chiaro dove indicare il ‘sì’ o il ‘no’ sulla scheda,” ha sottolineato Iseminger, “perché vogliamo che ogni voto possa essere contabilizzato.”

Una volta consegnate tutte le schede, i revisori della Conferenza Generale svuoteranno le urne sui tavoli predisposti nella parte anteriore dello stadio.

“Non cominceremo lo spoglio prima che tutti abbiamo votato,” ha affermato Iseminger. “Non vogliamo che il processo di spoglio influenzi alcun voto.”

I revisori e i rappresentanti della Segreteria della Conferenza Generale procederanno all’organizzazione dello spoglio e al conteggio dei voti, e comunicheranno i risultati al presidente della seduta di mercoledì, il vicepresidente uscente della Conferenza Generale Michael L. Ryan.

Sarà lui ad annunciare pubblicamente i risultati.

 

La votazione sulla consacrazione delle donne: le conseguenze del voto

Consacrazione delle donne al ministero pastorale

votazioneDopo aver spiegato minuziosamente come procedere alla votazione, è iniziata la votazione con la scheda per il SI e per il NO.

 

 

Ecco la proposta

votazione2Il Comitato esecutivo della CG chiede ai delegati nella loro sacra responsabilità verso Dio riuniti nella sessione dell’Assemblea convocata per il 2015 di rispondere alla domanda seguente:

Dopo aver studiato con spirito di preghiera, la Bibbia gli scritti di Ellen G. White e i documenti delle commissioni di studio circa il tema della consacrazione e,

Dopo aver preso in considerazione il bene della chiesa nel compimento della propria missione,

votazione3Sarebbe accettabile per voi lasciare che i comitati esecutivi delle diverse divisioni decidano sulla base della sensibilità dei propri territori, di provvedere alla consacrazione delle donne al ministero evangelico?

SI o NO

 

RISULTATI

2.363 voti totali
5 astenuti
977 delegati per il si
1.381 delegati per il no

La proposta non passa.

 

 

Resoconto 8 luglio

Resoconto 8 luglio

hci direttaG.Cupertino/G.Murittu/V.Annunziata – La mattinata è iniziata con la meditazione di Alain Coralie, segretario della Divisione dell’Africa Centro Orientale. Ha predicato su Giosuè cap 4:19-24.

Il passaggio del Giordano è un momento cruciale della vita del popolo per l’ingresso nella terra Promessa. Il Signore ci chiede di guardare verso il futuro.

E il futuro è il suo ritorno per il quale ci chiede di predicare.

Dopo la pausa successiva alla meditazione e la preghiera riprendono i lavori. Li presiede il vice presidente uscente (va in pensione) Michael Ryan.

Una scelta oculata. La presidenza dei lavori è strategica per l’andamento della sessione. E la presidenza, affidata ai diversi vice presidenti della CG in alcuni momenti ha lasciato a desiderare, innervosendo l’assemblea.
Michael Ryan ha diretto in modo egregio i lavori del comitato plenario della CG anche nel mese di ottobre scorso quando ha affrontato la questione della consacrazione della donna.

Adesso parla il presidente T. Wilson che presenterà la storia del modo in cui siamo arrivata alla discussione fissata per la giornata odierna.

Esordisce chiedendo un applauso per i giovani provenienti da 6 divisioni nel mondo che si sono ritrovati a Città del Messico per una grande campagna di evangelizzazione.

Prima di introdurre il dibattito Wilson chiede ai delegati di non avvalersi del diritto di discutere per tutto il tempo che l’agenda prevede: cioè alle 16,30. Non possiamo costringervi ma vi chiediamo di rispettare nella carità di lasciare che tutti possano esprimersi.

Ha chiesto anche di non emendare la proposta come è stata presentata. Chiedo anche che ogni delegato si possa esprimere in coscienza liberamente.

Per questo motivo il voto sarà segreto.

Nessuno saprà in che modo avrete votato. È una responsabilità che dipende interamente dalla vostra coscienza ispirata dallo Spirito Santo.

La questione che oggi affrontiamo oggi è stata all’attenzione della chiesa fin dall’inizio degli anni ’70.

Il presidente Wilson quindi procede a fare una panoramica storica delle diverse delibere relative al tema in discussione della CG.

Inoltre spiega cos’è il TOSC (Theology of Ordination Study Committee), il gruppo di ricerca messo in campo dopo la Sessione della CG di Atlanta in cui era stato chiesto di svolgere un lavoro circa la teologia della consacrazione nella Chiesa Avventista.

Ha quindi spiegato che il lavoro della Tosc è culminato nella proposta semplice e chiara che viene sottoposta all’assemblea oggi e che il comitato plenario della CG deliberato nello scorso mese di ottobre 2014.

Ricorda anche che l’Assemblea della CG riunita in sessione plenaria è la massima autorità in materia di organizzazione della chiesa e di fede per quanto riguarda la Chiesa Avventista.

Chiedo alla presidenza di lasciare al pastore Jan Paulsen, che mi ha preceduto nell’incarico di presidente della CG, la possibilità di intervenire a discrezione della presidenza dell’assemblea, così come a lei presidente dell’assemblea.

L’assemblea è invitata quindi dalla presidenza a pregare perchè vi sia uno spirito di rispetto e di accettazione reciproca.

Prima di dare la parola al presidente della CG il presidente dell’Assemblea ha elencato alcune buone prassi per il dibattito in particolare ha chiesto di non applaudire dopo gli interventi.

Prima di procedere un delegato ha una mozione d’ordine circa il fatto che l’Assemblea essendo la massima autorità per le decisioni in materia di organizzazione e di fede ed essendo già stata presa una decisione in proposito in passato quello che stiamo facendo è un errore perchè non si tratta di un argomento richiesto dall’assemblea.

Il presidente Ryan chiede a Wilson di esprimersi in proposito. Il presidente ha ricordato che il TOSC è stato indetto su richiesta dell’Assemblea di Atlanta. Si tratta quindi di una richiesta che viene dall’assemblea.

Il presidente Ryan dà quindi la parola al presidente del Tosc Arthur Stele.

Stele che ripercorre le tappe del lavoro svolto dichiarando che la ricerca condotta dal Tosc che era formato dai membri di tutti i comitati di ricerca biblica del mondo avventista provenienti da tutte le divisioni hanno prodotto documenti sulla teologia della consacrazione e sono arrivati ad una conclusione comune in merito all’argomento e al significato della consacrazione. Il documento è disponibile per tutti negli archivi della CG sul web.

Ricorda anche che gli studi sono stati fatti aventi in mente l’obbiettivo principale della chiesa che è la missione.

Purtroppo prosegue, quando siamo arrivati a considerare la questione della consacrazione della donna non è stato possibile trovare un consenso. E sono state espresse posizioni diverse che rappresentano tre prospettive. Tutte sono espresse da avventisti convinti e sinceri.

Vorrei ricordare che, ha concluso Stele, in questo processo non ci può essere un vincitore e un perdente qualunque sia l’esito del voto, perchè in una famiglia non ci sono vincitori o perdenti e noi siamo la famiglia di Dio.

Si passa quindi alla lettura dei tre documenti relativi alle tre posizioni espresse dal Tosc. Qui il link ai tre documenti:

https://www.adventistarchives.org/final-tosc

E quindi al documento CONSENSUS DOCUMENT ON A SEVENTH-DAYADVENTIST THEOLOGY OF ORDINATION:

https://www.adventistarchives.org/consensus-statement-on-a-seventh-day-adventist-theology-of-ordination.pdf

Il presidente Ryan ha quindi chiesto al segretario della CG di leggere il voto approvato dal comitato plenario della stessa nel mese di ottobre 2014.

Una vista del dome dalla sala stampa
Una vista del dome dalla sala stampa

Alla fine della lettura il segretario ha quindi fatto la proposta:

“Il Comitato esecutivo della CG chiede ai delegati nella loro sacra responsabilità verso Dio riuniti nella sessione dell’Assemblea convocata per il 2015 di rispondere alla domanda seguente:

Dopo aver studiato con spirito di preghiera, la Bibbia gli scritti di Ellen G. White e i documenti delle commissioni di studio circa il tema della consacrazione e,

Dopo aver preso in considerazione il bene della chiesa nel compimento della propria missione,

Sarebbe accettabile per voi lasciare che i comitati esecutivi delle diverse divisioni decidano sulla base della sensibilità dei propri territori, di provvedere alla consacrazione delle donne al ministero evangelico? Si o No”.

Si apre il dibattito e la possibilità per i delegati di intervenire. Il presidente rende noto che gli interventi saranno alternati in base a quelli favorevoli al SI e quelli favorevoli al NO dichiarando l’orientamento del proprio intervento al momento della prenotazione a parlare.

Un paio di file per esprimere il proprio parere.

Un mini video di pochi secondi cliccando qui sotto (gracias Pablo Sanchez):

Ecco una foto di una delle file davanti ai microfoni per prendere parte alla discussione
Ecco una foto di una delle file davanti ai microfoni per prendere parte alla discussione

LIVE STREAM OF THE GC SESSION

La sessione riprende alle ore 21 italiane.

E’ prevista la diretta in streaming clicca qui per visualizzare su: http:///www.hopechannel.it

La seduta riprende tra 5 minuti. Approfittiamo della pausa per spiegare le modalità con le quali si procederà al voto segreto. Il voto inizierà alle 16,30. I delegati dovranno alzarsi e mettersi in fila (un po’ come avviene da noi per l’elezione del presidente della Repubblica per chi l’ha visto fare), farsi riconoscere con il codice a barre univoco presente sul proprio badge e riceverà una scheda con una casella per il si e una per il no. Non è prevista l’astensione. Questa parte della procedura sarà filmata per evitare contestazioni. Poi entrerà nella cabina di votazione per esprimere la sua volontà e uscirà riconsegnando la scheda nell’urna.

La riunione riprende con una preghiera del presidente Paul Charles della Divisione Africa Meridionale Oceano Indiano e il canto dei Miracle Singers della Divisione del Pacifico Meridionale.

Newton Thomas della Divisione Nord Americana propne uno slogan per il SI votare YES significa votare “Y” per la nostra gioventû (YOUTH) che ci guarda e guarda al futuro, “E” per l’evangelizzazione (EVANGELIZZAZIONE) per ci sono 7 miliardi di persone che aspettano il messaggio della salvezza e Dio chiama indifferentemente tutti per la missione, “S” per la sottomissione allo spirito di Dio e la comprensione reciproca.

Doug Bachelor:
Sono impegnato nell’evangelizzazione e la consacrazione non era necessaria nel NT per coloro che era impegnati nella missione. Nell’accettare la consacrazione della donna vi è il rischio che domani sia introdotta nella chiesa anche la tolleranza per l’omosessualità. Infine le chiese che hanno introdotto la consacrazione della donna al ministero pastorale hanno visto la devastazione della propria missione.

Ci sono stati alcuni interventi con delle mozioni d’ordine relative alla composizione delle varie file di delegati presenti ai microfoni. Anche una contestazione sul fatto che sia stata adottata la modalità di alternare interventi a favore con quelli contrari alla proposta.

Il Presidente dell’Assemblea interrompe la sessione per un momento di preghiera.

Dopo la preghiera in gruppo, la preghiera comunitaria appella lo Spirito Santo perché suggerisca una posizione adeguata con il compimento della missione da parte di tutti i delegati.

Una mozione d’ordine ha ricordato che ciascun delegato che prende la parola per parlare in merito alla proposta lo debba fare a titolo personale senza nessun tipo di appello esplicito o velato a una parte dell’assemblea dei delegati.

Roger Robertsen (Conferenza Generale) ricorda che la proposta non ha niente a che fare con le credenze fondamentali o con i pilastri della fede. Quando Paolo e Barnaba ebbero differenti vedute decisero di separarsi seguendo ciò che ritenevano più giusto per il compimento della missione. Che ogni Divisione sia lasciata libera di scegliere ciò che è meglio per la testimonianza del vangelo.

Jay Gallimore (Divisione America del Nord) rileva diverse funzioni tra l’uomo e la donna ma non riconosce il diritto alla consacrazione e teme frattura e divisioni nella chiesa.

Una sorella delegata, con voce rotta e commossa, ha presentato una mozione d’ordine nella quale ha chiesto che alla fine della discussione e del voto conseguente tutta l’assemblea mantenga un atteggiamento di preghiera, senza applausi o grida di gioia, e subito dopo si faccia una preghiera comune.

Il Presidente dell’assemblea ha evidenziato l’intervento raccomandandosi a tutti i presenti che si attengano a quanto richiesto.

David Poloche (Divisione Inter-America) raccomanda che non si accetti la proposta per preservare l’unità della Chiesa.

Marvin Wray (Divisione Nord-America) porta la sua esperienza pastorale e la necessità di avere gli strumenti più opportuni per la missione. La questione della consacrazione ha a che fare con elementi culturali e quindi è opportuno che via sia libertà all’interno della chiesa in merito a se e quando amministrare la consacrazione femminile.

Viene dato spazio a un intervento del pastore Jan Paulsen, già Presidente della Conferenza Generale: si espone formalmente per appoggiare la proposta. Durante tutti gli anni in cui ha operato al servizio della chiesa ha dovuto affrontare problematiche e tentativi di divisione a livello mondiale. La proposta ha a che fare con una questione di fiducia: votare “sì” significa da parte di tutti i delegati riaffermare la propria fiducia nelle proprie Divisioni perché scelgano ciò che è meglio per il compimento della missione nei loro territori nel rispetto della cultura e della sensibilità degli stessi.

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Un momento di preghiera in sala.

Mozione d’Ordine, Berit Elkjaer (TED): Suggerisco che se continuano gli applausi, solo i delegati possono restare in sala.

Ryan, “Padre nostro ti ringraziamo per lo Spirito di pace. Che il tuo Spirito sia tra noi. Benedici ogni persona che parlerà e che possiamo rispettarci l’un l’altro. Nel tuo Santo Nome. Amen”

LIVE STREAM OF THE GC SESSIONSamuel Larmie (Divisione Africa Centro-Occidentale) difende la posizione che la Scrittura non parla e non appoggia la consacrazione della donna. Paolo consacrò solo uomini e mai donne: Paolo sarebbe contrario alla discussione odierna.

Charles Sandefur (Conferenza Generale) parla di una sua collega di studi con molte più qualità rispetto alle sue, meglio organizzata e con maggiori capacità: lui è stato consacrato, lei da 40 anni sta ancora aspettando.

vertallierInterviene Bruno Vertallier, Presidente uscente della nostra Divisione la Inter-Europea. Dobbiamo rispettare tutte le creature. Nella nostra società sembra che ci siano sempre buoni motivi per discriminare qualcuno sulla base della religione, del colore, del genere. Le donne sono creature di Dio come anche gli uomini. Dobbiamo glorificare Dio accettando come buono per noi ciò che è buono anche per Lui. Non possiamo discriminare oltre le nostre donne.

Ultima frase del fratello Bruno Vertallier: donne, sorelle, vi voglio bene. Anche il Signore vi vuole bene!

Molti degli interventi contrari alla proposta continuano ad affermare il timore di divisione e frattura nella Chiesa.

wlsonTed Wilson prende la parola e chiede che dopo il voto come Chiesa ci si possa concentrare sulla missione è che non si continui a discutere sulla questione, qualunque sia l’esito.

Armando Miranda chiede l’estensione del tempo lasciato ai delegati per la discussione. Il Presidente riafferma il voto della mattina che ha fissato alle 16.30 la chiusura del dibattito.

Caleb Jara chiede di spostare il voto alle ore 12 di domani.

Pausa di preghiera prima del voto.

“Padre, ti ringraziamo per la tua benedizione su questa discussione e dibattito. Che il tuo Spirito possa essere anche con la decisione che verrà assunta. E che dopo questo la tua Chiesa vada avanti per il compimento della missione”.

Preparare i propri badge per la votazione. Seguono le indicazioni per votare.
Ora ci sono le spiegazioni per l’esercizio del voto segreto.
Passerà un po’ di tempo perché si portino avanti le modalità di votazione e le funzioni di spoglio.
Ci sarà uno stretto controllo perché abbiano accesso al voto solo i delegati e nessun altro.

Ecco la proposta

Il Comitato esecutivo della CG chiede ai delegati nella loro sacra responsabilità verso Dio riuniti nella sessione dell’Assemblea convocata per il 2015 di rispondere alla domanda seguente:

Dopo aver studiato con spirito di preghiera, la Bibbia gli scritti di Ellen G. White e i documenti delle commissioni di studio circa il tema della consacrazione e,

Dopo aver preso in considerazione il bene della chiesa nel compimento della propria missione,

Sarebbe accettabile per voi lasciare che i comitati esecutivi delle diverse divisioni decidano sulla base della sensibilità dei propri territori, di provvedere alla consacrazione delle donne al ministero evangelico?

Si o No

Hanno rinunciato al sistema di voto elettronico

Hanno rinunciato al sistema di voto elettronico

foto © Dominik Zeh
foto © Dominik Zeh

Un ultimo test per verificare l’attendibilità del sistema di voto elettronico è nuovamente fallito questo pomeriggio. Si continuerà a votare con il cartoncino colorato. In caso di “argomenti sensibili” i delegati voteranno a scrutinio segreto, ha assicurato Ted Wilson.

N. Iacob, ANN/E. Cozzi/Maol – Nel suo breve intervento poco prima dell’ultima prova, Wilson ha voluto sottolineare che il sistema ha funzionato perfettamente per aziende di grandi dimensioni, ma che purtroppo, per qualche ragione misteriosa “per noi non è stato così”. Ha quindi annunciato che sarebbe stato fatto un ultimo tentativo, rivolgendo un appello a tutti i delegati chiedendo di premere solo il pulsante 1/A o 2/B e di non votare prima che il conto alla rovescia avesse inizio. I delegati che avevano gli apparecchi in mano sono stati fatti alzare e sono stati contati dai segretari Divisione per Divisione. Quindi, rimanendo in piedi, è stato chiesto loro di votare elettronicamente.

Purtroppo il tentativo è nuovamente fallito, la differenza tra il numero di voti contati e i voti elettronici era superiore alle 50 unità, limite massimo che il comitato di verifica aveva deciso di considerare accettabile ha spiegato Ted Wilson. Lo scarto tra il conteggio manuale e quello elettronico è stato di oltre 500 voti. Di conseguenza l’assemblea dei delegati ha votato la rinuncia all’utilizzo del voto elettronico.

La segretezza del voto potrà essere garantita anche senza i dispositivi elettronici

Il sistema elettronico utilizzava un algoritmo che registrava in modo casuale il segnale lanciato dal dispositivo individuale usato dai delegati per esprimere il voto. Questo per garantire la tutela della privacy, ha dichiarato Karnik Doukmetzian, consigliere generale della Conferenza Generale. Il tempo per contare i voti è maggiore ma così la privacy è assicurata. “Nonostante tutto, ci sono possibilità di ricorrere ad altri sistemi di voto”, ha sottolineato poi Doukmetzian.
Anche Ted Wilson ha asserito oggi che un sistema di voto su scheda cartacea potrà essere usato nel caso i delegati si dovessero esprimere in merito ad argomenti sensibili. Molti delegati ritengono che il voto sulla consacrazione delle donne sia uno di questi.

Altri sei tentativi erano falliti

La prova eseguita questa mattina era in effetti l’ultima di una serie di altri sei tentativi andati a vuoto nelle giornate di giovedì e venerdì. I primi tre tentativi effettuati giovedì erano falliti per ragioni diverse, ha detto Mabio Coelho, a capo del servizio per la sicurezza delle informazioni della CG. “La prima ragione e quella più importante erano le interferenze prodotte da diversi sistemi wireless all’interno del Dome. Il segnale era quattro volte più forte dei limiti di legge, secondo le regole FFC per le attrezzature interne”, ha dichiarato Mabio. “Sono apparecchiature da esterno utilizzate all’interno.”

La seconda ragione è che “diverse persone hanno premuto il pulsante sbagliato del loro dispositivo.” (Il pulsante 1/A o il pulsante 2/B), per cui quei voti non sono stati conteggiati.

La terza ragione è che alcuni delegati non avevano proprio capito quale bottone dovevano premere e quindi non ne hanno premuto nessuno.

foto © Dominik Zeh
foto © Dominik Zeh

Giovedì pomeriggio sono state fatte altre due prove, dopo aver spento i ricevitori del wireless e aver fornito spiegazioni più complete ai delegati su come usare gli apparecchi. Il sistema quindi ha rilevato molti più voti elettronici che negli due ultimi tentativi della giornata (test 5 e 6) e di fatto erano decisamente realisticamente più vicini al numero dei delegati partecipanti. L’esito positivo di queste prove ha indotto lo staff tecnico a considerare che il problema fosse stato risolto.

Venerdì mattina il test doveva essere solo una controprova per dimostrare l’accuratezza del sistema e recuperare la fiducia dei delegati. Si è quindi proceduto ad effettuare una votazione manuale e una elettronica per confrontare il risultato e provare che il sistema elettronico dava risultati precisi e attendibili.
Ma i risultati sono stati di nuovo deludenti. Il sistema elettronico non ne ha rilevato quasi 600: 1.087 voti elettronici validi contro 1.701 voti manuali.
Dan Jackson, presidente della Divisione Nord Americana ha osservato, come molti altri delegati, che il processo di voto era iniziato prima che partisse il timer indicante l’avvio della registrazione.

“È vero,” ha riconosciuto Mabio Coelho, “ma questo non spiega comunque i 600 voti mancanti.”

La prova di oggi era in effetti una replica un po’ diversa della quella fatta venerdì mattina. Il team dei tecnici ha cercato di eliminare l’errore identificato da Dan Jackson e anche tutti gli altri possibili problemi, in modo da ottenere un risultato finale corretto. Ma così non è stato.

© Seth Shaffer Photographer
© Seth Shaffer Photographer

Altre opzioni

Akintayo Odeyemi, della Divisione Africa del Sud e Oceano Indiano, esprime l’opinione di quei delegati che hanno delle perplessità circa la segretezza del voto elettronico. “Potrebbero usare il mio dispositivo per individuare il mio voto. Ogni dispositivo infatti ha un numero identificativo”, dichiara Odeyemi, suggerendo che che il team tecnico potrebbe essere sia in grado di identificare il singolo voto dei delegati.

Timo Flink, della Divisione Trans-Europea, ingegnere informatico, ipotizza che la colpa potrebbe essere dei telefoni cellulari. “Potrebbero interferire con il sistema. Un’altra spiegazione,” dice Flink, “potrebbe essere che il sistema di trasmissione degli apparecchi sia troppo debole per coprire le distanze necessarie ad essere captati dai ricevitori”.

 

La camminata non agonistica organizzata a San Antonio

La camminata non agonistica organizzata a San Antonio

WP_20150705_07_28_10_ProIn corsa nella metropoli assonnata
E. Battista/Maol – Non è certo la Maratona di New York. Ma neanche quella di quartiere “de noartri”. È la corsa organizzata dal Dipartimento della salute della Conferenza Generale per l’Assemblea di San Antonio. Tutti i delegati e invitati all’evento avevano avuto mesi fa l’opportunità di iscriversi a questa maratona di “appena” – a seconda dei punti di vista – 5 chilometri. Un’occasione per svegliare la città con un evento/testimonianza (siamo o non siamo la chiesa della riforma sanitaria?) all’insegna del fitness e del divertimento collettivo. L’orario di parenza è fissato per le 6 del mattino, nei pressi dell’Exhibition Center Henry Gonzalez. Oltre 2.500 i partecipanti. E una piccola ma (pensavate il contrario?) vociante rappresentanza italiana che dopo il saluto del Presidente Ted Wilson, intona un improvvisato inno d’Italia. Non si sa bene se per spirito patriottico o per tirarsi su di morale. Obiettivo minimo? Arrivare vivi al traguardo…. Sì, perché tra noi la preparazione atletica è molto variegata.
Si va da chi ha tanti chilometri nelle gambe, a chi le miglia le ha solo nella memoria per i tanti telefilm americani ingurgitati negli anni. Ma tant’è, siamo tutti alla linea di partenza. Uno del gruppo italiano ha deciso che partirà veloce per i primi dieci minuti. Sarà la nostra “lepre”. Anche se in realtà gli sguardi cercano, frenetici, punti di riferimento più rassicuranti su cui poggiare le proprie speranze di fare una corsa dignitosa: tipi un po’ sovrappeso, in età avanzata o dall’aspetto dimesso di chi “non ce la può fare”. Quasi tutti comunque con una strategia certa: cercare di non arrivare ultimi.

I delegati e rappresentanti italiani alla fine della bella corsa....
I delegati e rappresentanti italiani alla fine della bella corsa….

Al via siamo tutti una massa unica. Ma è subito una pia illusione. C’è chi sfreccia come preso dal fuoco vivo dell’”ora o mai più”. Chi corre girato di spalle. O chi semplicemente cammina. Il percorso nella prima parte non offre granché allo sguardo. In una città ancora molto assonnata (e ci credo, sono poco oltre le sei del mattino e la sera prima ci sono stati i festeggiamenti del 4 luglio), imbocchiamo strade periferiche tra edifici anonimi. Ci fanno compagnia gli agenti della polizia che hanno transennato le strade interessate dal percorso. Ben presto, il serpentone umano si sgrana in tanti gruppetti: la dura legge della fisica comincia a fare i suoi effetti. Gli italiani si sparpagliano e si perdono di vista. Finalmente il percorso si tinge di verde dei prati e degli alberi del Brackenridge Park, il principale parco fluviale cittadino.

foto © Kenn Dixon
foto © Kenn Dixon

Intorno al terzo miglio, accade un fatto eclatante: due dei nostri, spinti da un impeto di orgoglio, non accettano di essere stati superati da un corridore in carrozzina, e aumentano il passo a ritmo serrato, superandolo – diciamo – di “slancio”.

Intanto è chiaro che della rappresentanza italiana sarà una donna a passare prima il traguardo (vorrei fare due chiacchiere con chi ha inventato l’espressione “sesso debole”), la nostra “lepre” taglia il traguardo come secondo italiano e via via gli altri. In un abbraccio finale da fratelli e sorelle, non solo d’Italia.

Non sono mancati tempi di livello agonistico: il vincitore il fratello Anvedeo Sanchez ha percorso la distanza in 18 minuti e 45 secondi. Diversi sono arrivati sotto i 20 minuti; Alcune sorella ultrasessantenni sotto i 30.

Insomma, un bel momento di festa sportiva, che poteva essere ben più incisiva se si fosse celebrata in un orario (magari di sera) in cui la città poteva essere ben sveglia e spettatrice della performance di una chiesa che cerca di testimoniare – tra sprint veloci, andature più claudicanti e un po’ incerottata – un movimento di riforma nel paese dove tutto è Big. Una grande riforma sanitaria. E non solo.

Clicca qui per un video di pochi secondi

Cercate la posizione degli italiani
Cercate la posizione degli italiani
Cercate la posizione degli italiani
Cercate la posizione degli italiani
Hanno rinunciato al sistema di voto elettronico

Hanno rinunciato al sistema di voto elettronico

foto © Dominik Zeh
foto © Dominik Zeh

Un ultimo test per verificare l’attendibilità del sistema di voto elettronico è nuovamente fallito questo pomeriggio. Si continuerà a votare con il cartoncino colorato. In caso di “argomenti sensibili” i delegati voteranno a scrutinio segreto, ha assicurato Ted Wilson.

N. Iacob, ANN/E. Cozzi/Maol – Nel suo breve intervento poco prima dell’ultima prova, Wilson ha voluto sottolineare che il sistema ha funzionato perfettamente per aziende di grandi dimensioni, ma che purtroppo, per qualche ragione misteriosa “per noi non è stato così”. Ha quindi annunciato che sarebbe stato fatto un ultimo tentativo, rivolgendo un appello a tutti i delegati chiedendo di premere solo il pulsante 1/A o 2/B e di non votare prima che il conto alla rovescia avesse inizio. I delegati che avevano gli apparecchi in mano sono stati fatti alzare e sono stati contati dai segretari Divisione per Divisione. Quindi, rimanendo in piedi, è stato chiesto loro di votare elettronicamente.

Purtroppo il tentativo è nuovamente fallito, la differenza tra il numero di voti contati e i voti elettronici era superiore alle 50 unità, limite massimo che il comitato di verifica aveva deciso di considerare accettabile ha spiegato Ted Wilson. Lo scarto tra il conteggio manuale e quello elettronico è stato di oltre 500 voti. Di conseguenza l’assemblea dei delegati ha votato la rinuncia all’utilizzo del voto elettronico.

La segretezza del voto potrà essere garantita anche senza i dispositivi elettronici

Il sistema elettronico utilizzava un algoritmo che registrava in modo casuale il segnale lanciato dal dispositivo individuale usato dai delegati per esprimere il voto. Questo per garantire la tutela della privacy, ha dichiarato Karnik Doukmetzian, consigliere generale della Conferenza Generale. Il tempo per contare i voti è maggiore ma così la privacy è assicurata. “Nonostante tutto, ci sono possibilità di ricorrere ad altri sistemi di voto”, ha sottolineato poi Doukmetzian.
Anche Ted Wilson ha asserito oggi che un sistema di voto su scheda cartacea potrà essere usato nel caso i delegati si dovessero esprimere in merito ad argomenti sensibili. Molti delegati ritengono che il voto sulla consacrazione delle donne sia uno di questi.

Altri sei tentativi erano falliti

La prova eseguita questa mattina era in effetti l’ultima di una serie di altri sei tentativi andati a vuoto nelle giornate di giovedì e venerdì. I primi tre tentativi effettuati giovedì erano falliti per ragioni diverse, ha detto Mabio Coelho, a capo del servizio per la sicurezza delle informazioni della CG. “La prima ragione e quella più importante erano le interferenze prodotte da diversi sistemi wireless all’interno del Dome. Il segnale era quattro volte più forte dei limiti di legge, secondo le regole FFC per le attrezzature interne”, ha dichiarato Mabio. “Sono apparecchiature da esterno utilizzate all’interno.”

La seconda ragione è che “diverse persone hanno premuto il pulsante sbagliato del loro dispositivo.” (Il pulsante 1/A o il pulsante 2/B), per cui quei voti non sono stati conteggiati.

La terza ragione è che alcuni delegati non avevano proprio capito quale bottone dovevano premere e quindi non ne hanno premuto nessuno.

foto © Dominik Zeh
foto © Dominik Zeh

Giovedì pomeriggio sono state fatte altre due prove, dopo aver spento i ricevitori del wireless e aver fornito spiegazioni più complete ai delegati su come usare gli apparecchi. Il sistema quindi ha rilevato molti più voti elettronici che negli due ultimi tentativi della giornata (test 5 e 6) e di fatto erano decisamente realisticamente più vicini al numero dei delegati partecipanti. L’esito positivo di queste prove ha indotto lo staff tecnico a considerare che il problema fosse stato risolto.

Venerdì mattina il test doveva essere solo una controprova per dimostrare l’accuratezza del sistema e recuperare la fiducia dei delegati. Si è quindi proceduto ad effettuare una votazione manuale e una elettronica per confrontare il risultato e provare che il sistema elettronico dava risultati precisi e attendibili.
Ma i risultati sono stati di nuovo deludenti. Il sistema elettronico non ne ha rilevato quasi 600: 1.087 voti elettronici validi contro 1.701 voti manuali.
Dan Jackson, presidente della Divisione Nord Americana ha osservato, come molti altri delegati, che il processo di voto era iniziato prima che partisse il timer indicante l’avvio della registrazione.

“È vero,” ha riconosciuto Mabio Coelho, “ma questo non spiega comunque i 600 voti mancanti.”

La prova di oggi era in effetti una replica un po’ diversa della quella fatta venerdì mattina. Il team dei tecnici ha cercato di eliminare l’errore identificato da Dan Jackson e anche tutti gli altri possibili problemi, in modo da ottenere un risultato finale corretto. Ma così non è stato.

© Seth Shaffer Photographer
© Seth Shaffer Photographer

Altre opzioni

Akintayo Odeyemi, della Divisione Africa del Sud e Oceano Indiano, esprime l’opinione di quei delegati che hanno delle perplessità circa la segretezza del voto elettronico. “Potrebbero usare il mio dispositivo per individuare il mio voto. Ogni dispositivo infatti ha un numero identificativo”, dichiara Odeyemi, suggerendo che che il team tecnico potrebbe essere sia in grado di identificare il singolo voto dei delegati.

Timo Flink, della Divisione Trans-Europea, ingegnere informatico, ipotizza che la colpa potrebbe essere dei telefoni cellulari. “Potrebbero interferire con il sistema. Un’altra spiegazione,” dice Flink, “potrebbe essere che il sistema di trasmissione degli apparecchi sia troppo debole per coprire le distanze necessarie ad essere captati dai ricevitori”.

 

Mario Brito. Nuovo Presidente dell’EUD

Mario Brito. Nuovo Presidente dell’EUD

Mario_BritoC.Cozzi/ G. Cupertino/ Maol – La Commissione di Nomina della Conferenza Generale qui a San Antonio ha proposto le nomine per i presidenti delle 13 Divisioni mondiali. L’Assemblea ha quindi votato la loro elezione.

Il pastore Mario Brito è stato nominato presidente della Divisione Inter Europea (EUD). Il pastore Brito è nato a Praya, sull’Isola di Capo Verde il 24 settembre 1955, dove è vissuto fino a 18 anni. Nel 1973 è emigrato in Portogallo, a Lisbona. Dopo essersi diplomato alle scuole superiori, Mario Brito ha intrapreso gli studi di teologia presso il Colleggio Avventista di Sagunto (in Spagna), dove ha studiato due anni. Ha proseguito gli studi in Francia presso la Facoltà Avventista di Teologia per tre anni prima di concludere la sua formazione alla Andrews University, nel Michigan (USA) dove ha conseguito il Master.

Ha iniziato ha lavorare come pastore nel 1981 prima come responsabile di una chiesa. Poi è stato chiamato all’insegnamento, diventando decano del seminario di teologia in Portogallo e “church planter” (fondatore di nuove chiese). Nel 1997 è stato eletto presidente dell’Unione Portoghese.

La Commissione di Nomina della Conferenza Generale riunita a Saint Louis (Usa) nel 2005 lo propone come responsabile della Scuola del Sabato e Ministeri Personali, ed Economato Cristiano, pur rimanendo anche presidente dell’Unione Portoghese ancora per un anno. Nel 2010 è stato nominato responsabile dell’Associazione Pastorale e della Cappellania per la EUD ad Atlanta.

Il Pastore Brito è sposato con Maria José, responsabile del Sheperdess alla EUD. La loro figlia Estela Abigail ha sposato a sua volta un pastore.

Il Pastore Brito, subito dopo l’elezione ha detto: “Mi farebbe molto piacere vedere la nostra Divisione unita nel compimento della missione che il Cristo ci ha affidata. La missione possa unirci.

Purtroppo proprio mentre la Commissione proponeva il suo nome, la moglie di Mario era ricoverata in ospedale qui a San Antonio per un’appendicite acuta e ha dovuto essere operata d’urgenza. Formuliamo i migliori auguri e preghiamo per la sua guarigione.

Per una video intervista a Mario Brito (1 minuto) clicca qui:
www.hopechannel.it/gli-avventisti/gc2015/gc2015mariobrito

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