Roma Lungotevere – Attività varie

Roma Lungotevere – Attività varie

M31-Roma Lungotevere_varieFranca Zucca – Nei primi mesi dell’anno in corso la nostra chiesa è stata particolarmente benedetta da eventi, iniziative e visite di ospiti: a gennaio con il percorso dei 10 giorni di preghiera che ha raccolto anche membri di altre comunità del distretto; a febbraio con l’approfondimento biblico sul tema della Trinità, tenuto dal dott. Hanz Gutierrez, e con un apprezzatissimo concerto della Rainbow Youth Simphony Orchestra; ad aprile con le conferenze del past. Boris-Jordan Flores dell’Adventist Youth Society e, a seguire, quelle con il past. Armando Miranda, uno dei vicepresidenti della Conferenza Generale. La chiesa ha anche iniziato la testimonianza verso l’esterno con lo stand «Scegli Gesù».

Stati Uniti. Aperto a Phoenix un centro per i rifugiati

Stati Uniti. Aperto a Phoenix un centro per i rifugiati

N33-Mondo_Centro rifugiati ArizonaIl primo nella regione nordamericana della Chiesa

Notizie Avventiste/NadNews – La crisi crescente e l’arrivo di tanti rifugiati in Arizona hanno indotto la Federazione avventista dello stato americano, le chiese locali e i leader delle comunità di rifugiati a collaborare insieme per aiutare queste persone a costruire una vita sana e con prospettive per il futuro. Il progettoRefuge and Revelation vuole assistere i profughi nell’affrontare i cambiamenti di vita dopo l’arrivo in Arizona.

È stato inaugurato il 14 settembre a Phoenix, in Arizona, il Centro per i rifugiati Refuge and Revelation, il primo nella regione nordamericana (Nad) della Chiesa avventista. Erano presenti i vertici della denominazione, diversi pastori e membri.

“La nostra missione è formare i leader della comunità, dotare i membri della famiglia con risorse e competenze per combattere le difficoltà, fornire guarigione emotiva a individui e famiglie, ripristinare relazioni interrotte, offrire un sostegno psico-spirituale e condividere la buona notizia di Gesù”, ha affermato Glenn Sta. Ana, della Federazione avventista dell’Arizona.

Il team del progetto è costituito da professionisti che hanno realizzato un luogo sicuro dove fornire assistenza ai rifugiati, offrendo supporto e gruppi di terapia a bambini, adolescenti e adulti. Psicologi, specialisti di salute mentale e counselor pastorali sono in grado di affrontare una vasta gamma di difficoltà.

Il termine Revelation è in relazione con l’istruzione e la formazione dei rifugiati: apprendimento dell’inglese come seconda lingua, corsi comportamentali e di educazione civica, e studi biblici. Alcune chiese della zona sono impegnate nel progetto che fornisce anche furgoni per il trasporto dei profughi presso i luoghi di formazione, al lavoro, ecc. Offre anche un ambulatorio mobile che gira nelle comunità degli immigrati.

Ci sono profughi provenienti dall’Africa centrale, che sono passati dalla giungla e dalle foreste del loro paese alla giungla urbana dell’America.
“Ma lotte e difficoltà rimangono, sono solo differenti. Non possiamo proteggere i rifugiati dal loro dolore e dalla sofferenza, ma possiamo fare qualcosa per dare valore alla loro presenza, ascoltare le loro storie, supportarli negli spostamenti e aiutarli a sperimentare l’amore di Cristo, attraverso le persone che hanno deciso di diventare buoni vicini”, ha concluso Glenn Sta. Ana.

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Chiesa avventista in Nigeria distrutta da Boko Haram

N32-Nigeria_ chiesa distrutta da boko harramI ribelli hanno bruciato l’edificio dopo che i membri erano fuggiti

Notizie Avventiste – È arrivata ora la notizia che il gruppo terroristico Boko Haram ha distrutto una chiesa avventista nel nord della Nigeria, il mese scorso, dopo che i membri erano fuggiti dalla zona.

La chiesa avventista di Magar, nello stato nord-orientale di Borno, è stata bruciata sabato 23 agosto, ha comunicato Stephen H. Bindas, presidente dell’Unione avventista della Nigeria, che ha sede ad Abuja. L’incidente è avvenuto dopo che i 67 membri della comunità erano fuggiti dalla zona in seguito alle minacce di Boko Haram.

Il villaggio di Magar si trova vicino a Maiduguri, la capitale dello stato di Borno. La comunità avventista è una delle sette chiese rurali costruite, nel 2009, con i fondi messi a disposizione dal progetto Missione Globale della denominazione.

Stephen Bindas ha anche affermato di non sapere dove si siano rifugiati molti dei membri fuggiti. Alcuni sono andati a Jos, capitale dello stato di Plateau, e sono ora ospitati nella sede della Federazione Nigeria Nord-Est delle chiese avventiste.

“Al momento, gli insorti hanno occupato le loro case e fatto incetta di prodotti alimentari e lenzuola”, ha scritto Bindas in una email. Anche se nessuna delle chiese avventiste nella regione era stata minacciata prima, molti altri gruppi di cristiani hanno dovuto affrontare lo stesso destino.

“Chiediamo alle chiese nel mondo di ricordarsi della Nigeria settentrionale nelle preghiere e di offrire qualsiasi tipo di aiuto utile per ridare speranza a questi membri in fuga e alle loro famiglie”, ha concluso Stephen Bindas.

 

Stati Uniti. Aperto a Phoenix un centro per i rifugiati

La prima cappella avventista in Europa ora appartiene alla Chiesa

Cappella TremelanAcquistato lo storico edificio di Tramelan, nel cantone svizzero di Berna

Corrado Cozzi/Notizie Avventiste – Il presidente della regione Intereuropea della Chiesa, Bruno Vertallier, ha firmato, il 18 agosto, il contratto d’acquisto della prima cappella avventista d’Europa. L’edificio fu costruito a Tramelan, cittadina Svizzera, dal gruppo di credenti che avevano seguito e accettato la predicazione di Michael Belina Czechowski, avventista con una forte vocazione missionaria, arrivato dagli Stati Uniti nella seconda metà del XIX secolo. Lasciata libera 46 anni fa, l’umile ma preziosa struttura è di nuovo legata alla denominazione.

“Crediamo che questa chiesa sia parte della storia avventista e che quindi sia importante riaverla indietro. Ci auguriamo che possa Cappella Tramelan 3stimolare i nostri giovani a conoscere e apprezzare l’impegno dei pionieri nell’investire in questo luogo per iniziare la predicazione del Vangelo. Invito a prendere in considerazione una visita a Tramelan per godere della comunione fraterna nello spirito pionieristico”, ha dichiarato Bruno Vertallier.

Dopo aver predicato in Italia, principalmente nelle Valli Valdesi, Michael Belina Czechowski si recò in Svizzera, che fu il primo paese, al di fuori del Nord America, a ricevere con sufficiente intensità l’insegnamento avventista. Gli incontri di studio della Bibbia organizzati da Czechowski erano così attraenti che, in breve tempo, a Tramelan si formò un gruppo di credenti. Poco dopo la partenza del predicatore, divenne forte l’esigenza di avere un luogo adeguato per le riunioni; la famiglia Roth decise di finanziarne la costruzione.

La chiesa fu inaugurata sabato 25 dicembre 1886. Ellen G. White, co-fondatrice dalla denominazione, si trovava in Svizzera e prese parte alla cerimonia, predicando sul testo biblico di 1 Re 8:54-61.
“Speriamo che il Signore benedica così tanto la vostra opera che questa chiesa diventi presto troppo piccola per voi”, fu il suo augurio.

Gustave Roth scrisse: “Tramelan è stata la culla della riforma avventista in Europa. La nostra piccola chiesa divenne una scuola di formazione per i pastori che alla fine andarono in tutto il mondo (“Les débuts de l’adventisme en Europe”, Revue Adventiste, 1 aprile 1937, p. 12, 13). Anche il primo raduno avventista europeo fu organizzato a Tramelan.

Cappella Tramalan 2Quando la famiglia Roth lasciò la cittadina, la struttura fu venduta a una famiglia non avventista. Il 17 agosto del 1968, i membri della comunità si trasferirono in un altro edificio più grande, vicino a Tramelan.

Per 82 anni la cappella è stata ritenuta la prima chiesa avventista d’Europa e ha continuato a esserlo anche se dal 1968 non è stata più utilizzata come tale. Tantissime persone hanno continuato a visitare l’edificio proprio perché lo consideravano uno dei punti di riferimento storici della denominazione. In molti desideravano che diventasse una proprietà avventista, e ora lo è.

Alcuni possono dire: “Perché spendere soldi per un piccolo edificio che da anni non ha alcuna utilità pratica all’interno della chiesa? Non abbiamo bisogno di santuari”. Lo scopo di questa decisione non è di venerare gli oggetti, ma di offrire stimolo e incoraggiamento tramite un luogo dove si è fatta la storia. Quello di Tramelan è il primo edificio costruito da questa parte dell’Atlantico per essere una chiesa avventista; vale dunque sicuramente la pena conservarlo e certamente ne sarà trovato un uso appropriato.

Arthur L. White, all’epoca segretario dell’Ellen G. White Estate, nel suo articolo “The Tramelan Chapel”, del 1967, aveva già chiesto che l’immobile fosse mantenuto. Egli scrive: “Presto un altro luogo di culto a Tramelan sostituirà la piccola e graziosa cappella che ha ben svolto il suo compito per più di otto decenni. Anche se la Federazione non possiede l’edificio, è auspicabile che questo punto di riferimento dell’opera degli avventisti in Europa sia preservato” (Review and Herald, 26 ottobre 1967).

Ogni paese ha i suoi monumenti ed edifici storici che ne testimoniano la nascita in quanto nazione. Anche nella Bibbia troviamo spesso alcuni elementi molto semplici che dovevano servire come promemoria di benedizioni ed eventi passati. Ad esempio, dopo aver attraversato il Giordano, furono prese dodici pietre dal fiume per servire come segno. Il testo biblico afferma: “In avvenire, i vostri figli vi domanderanno: ‘Che cosa significano per voi queste pietre?’ Allora voi risponderete loro: ‘Le acque del Giordano furono tagliate davanti all’arca del patto del Signore; quand’essa attraversò il Giordano, le acque del Giordano furono tagliate, e queste pietre sono per i figli d’Israele un ricordo per sempre’” (Gs 4: 6,7).

Un edificio come l’ex cappella di Tramelan ha una funzione simile di memoriale, dal momento che tanta storia avventista europea è legata a esso.

René Frauchiger, che cura il blog della chiesa di Tramelan (firstsdachurcheurope.blogspot) ha commentato: “In ricordo dei miei bisnonni, Léon e Rosine Borle-Delaprès, che sono stati tra i primi avventisti a essere battezzati in Svizzera, e di mio nonno, Emil Frauchiger-Borle, che fu missionario pioniere in Turchia e nei Balcani, oggi è una grande gioia vedere questa prima cappella appartenere finalmente alla nostra chiesa!”.

La Chiesa avventista del 7° giorno è nata negli Stati Uniti nella seconda metà del 1800. Dopo alcuni anni di crescita in Nord America ha iniziato la sua attività missionaria anche negli altri paesi del mondo.

Protestantesimo trasmette l'impegno di Adra in Vientnam

Protestantesimo trasmette l'impegno di Adra in Vientnam

Protestantesimo trasmette l'impegno di Adra in VientnamDomenica 3 agosto, all’una di notte su Raidue, la rubrica Protestantesimo trasmette la puntata con i servizi:
Il Vietnam che non vedi“, l’impegno, della Chiesa cristiana avventista, rivolto alle persone più povere ed emarginate, attraverso l’Agenzia di sviluppo e soccorso Adra;
“Libertà di tutti”, incontro con il Sen. Vannino Chiti sulla proposta di legge quadro inerente alla libertà religiosa;
“Ildegarda, la monaca ribelle”, benedettina tedesca a capo del monastero di Bingen, vissuta nel 1100, inventò la medicina naturale.

Le repliche della puntata andranno in onda lunedì 4 agosto, all’una di notte, e lunedì 11 agosto alle ore 7.50, sempre su Raidue.

Le trasmissioni sono disponibili anche sul sito della Rai: www.protestantesimo.rai.it

 

Stati Uniti. Aperto a Phoenix un centro per i rifugiati

Studenti della Southern Adventist University predicano tra le gang di El Salvador

N24-Studenti predicano alle gang salvadorGli incontri evangelistici sono stati realizzati in cinque paesi del Centro e del Sud America. 1.300 persone hanno deciso di cambiare vita.

Notizie Avventiste/ARnews – Gli studenti della Southern Adventist University erano tutti presenti alla cerimonia in cui 1.300 persone hanno ricevuto il battesimo; tra di esse c’erano anche i membri della violenta gang MS-13, che hanno deciso di cambiare vita grazie agli incontri evangelistici realizzati nel loro paese e in altri quattro dell’America centrale e del Sud. Circa 100 studenti, accompagnati dai docenti, hanno formato vari gruppi e si sono andati a predicare in Bolivia, Colombia, Costa Rica, El Salvador e Nicaragua.

Freddy Fuentes, professore associato delle facoltà di Pedagogia e Psicologia, ha viaggiato con 13 studenti fino a El Salvador, cercando di portare il messaggio di amore di Gesù in un paese sprofondato nel crimine e nella violenza. Secondo dati delle Nazioni Unite, sono 60.000 i salvadoregni che appartengono alle street gang (bande di strada), il che significa che i gangster e le loro famiglie rappresentano un significativo 6 per cento della popolazione del paese.

“I membri delle gang all’inizio bighellonavano intorno e restavano appollaiati fuori come piccioni su un recinto”, ha raccontato Fuentes, “ma ascoltando quello che dicevamo non solo hanno iniziato a partecipare, ma hanno anche invitato i loro amici alle riunioni, e hanno deciso di credere in Gesù”. Nel suo gruppo, 174 persone hanno chiesto il battesimo.

Carlos Martin, docente della facoltà di Religione, ha partecipato con 20 studenti alle iniziative in Bolivia. Nel gruppo multietnico erano presenti ragazzi di 13 nazionalità, una caratteristica positiva per il pubblico.
“Ci sembrava di rappresentare la diversità culturale della Chiesa mondiale, e penso che ciò sia stato apprezzato dalla gente che incontravamo “, ha spiegato Martin.

Prima che gli studenti arrivassero, le comunità locali avevano realizzato attività di testimonianza preparatorie alla loro predicazione. I giovani comunque hanno anche dedicato parte del tempo lavorando nelle cliniche, occupandosi di iniziative per i bambini e contribuendo alla costruzione di edifici, in particolare in Costa Rica.

L’esperienza vissuta è stata benefica non solo per chi ha partecipato agli incontri , ma anche per chi li ha condotti. Nel predicare gli studenti hanno acquisito una migliore comprensione delle dottrine bibliche e una maggiore fiducia nella loro capacità di condividere Gesù.

“Alcuni studenti”, ha spiegato Martin, “hanno i genitori avventisti e frequentano la chiesa fin da quando sono nati, non hanno ricevuto un’istruzione biblica completa prima del battesimo. Ma per tenere questi incontri hanno dovuto studiare e spiegare la Bibbia agli altri. Molti di loro diventeranno avvocati, architetti e chirurghi, e ora sanno anche predicare”.

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Laureata a 104 anni e ancora con tanta voglia d’imparare

N24-Walla Walla_a 104 anni si diploma al college2É accaduto nell’università avventista di Walla Walla, in America, dove l’ultra centenaria Effie Pampaian, ormai una celebrità nel campus, ha seguito i corsi e ricevuto la laurea onoraria in Scienze umanistiche

Notizie Avventiste/ARnews – Un secolo di conoscenza non è sufficiente per Effie Pampaian, 104 anni, che ha ricevuto una laurea honoris causa lo scorso fine settimana dall’Università statunitense Walla Walla. Passeggiando per il campus di incontrano sicuramente studenti di 20 anni o poco più, ma se si è fortunati ci si può imbattere nella donna che ha dato un nuovo significato al termine “senior” nel college.

“Effie aggiunge una scintilla alla nostra vita universitaria. È un po’ una celebrità del campus. Gli studenti la conoscono tutti”, ha spiegato John McVay, rettore dell’università.

“Effie è una delle persone più curiose che abbia mai incontrato. Vuole conoscere ancora tante cose”, ha affermato Gregory Dodds, docente delle facoltà di storia e filosofia,  “Il suo amore per l’apprendimento è contagioso, si impegna molto nello studio e mi chiede regolarmente libri in più da leggere”.

A 104 anni la neo laureata pensa che ci sia ancora tanto da imparare. Gli studenti si ritengono fortunati ad avere in classe una persona come lei che ha vissuto la prima guerra mondiale, la grande depressione, la seconda guerra mondiale e tanti altri momenti storici.

Il professor Dodds le ha chiesto una volta: “Perché le piace studiare qui? Perché continua a farlo?”. Effie Pampaian ha pensato molto attentamente prima di rispondere: «Mi aiuta aiutare le altre persone e mostrare loro come farlo, in modo da essere un giorno dei meravigliosi dirigenti”.

Secondo gli insegnanti, vedere una persona che studia soprattutto per ampliare la propria conoscenza, è una delle maggiori fonti di ispirazione per le giovani menti degli studenti. “La cosa migliore è quando gli studenti sono curiosi di apprendere, e lei li ha ispirati a farlo”, ha precisato Dodds.

Effie Pampaian, che ha iniziato a studiare presso l’università nel 1999, ha completato 16 corsi di storia, nove di religione e uno in lingua. Il rettore John McVay le ha consegnato la laurea durante la cerimonia tenutasi il 14 giugno, davanti a più di 400 colleghi laureati.

Oltre ad essere lo studente più anziano dell’università, Effie Pampaian è stata anche la prima donna a laurearsi in teologia nel 1939, sempre presso l’Unversità Walla Walla.

Stati Uniti. Aperto a Phoenix un centro per i rifugiati

Ricordato il medico avventista misteriosamente scomparso in Ucraina un anno fa

N19-Ricordo di SloopEra arrivato a Kiev dagli Stati Uniti per contribuire alla realizzazione di un centro sulla salute

Notizie Avventiste – Il dott. Jay Sloop è stato ricordato il mese scorso con una celebrazione nella chiesa avventista del 7° giorno di Yakima, nello stato di Washington.

Dopo aver trascorso alcuni giorni in Serbia, il medico avventista statunitense si era recato a Kiev, capitale Ucraina, per aiutare i responsabili dei Ministeri della Salute della chiesa ad aprire un Centro benessere per promuovere uno stile di vita sano.

Le tracce di Sloop, 77 anni, si perdono la mattina del 14 maggio 2013, quando è ripreso dalle telecamere di sorveglianza mentre entra nel parco Zamkova Gora per la sua passeggiata mattutina. Dal parco non è più uscito e da allora è sparito. Nonostante l’impegno della polizia e della chiesa nelle ricerche, non si sono più avute sue notizie.

“Sappiamo che Dio vede ciò che noi non possiamo vedere. Crediamo e abbiamo completa fiducia in lui. Attendiamo le sue risposte”, hanno affermato i familiari.

La celebrazione ha ricordato la vita di fede e di servizio del medico misteriosamente scomparso.

 

Inaugurato a Firenze il Centro di Speranza

Inaugurato a Firenze il Centro di Speranza

Inaugurazione Centro Speranza Firenze 020Luca Faedda* – Il 31 gennaio e il 1° febbraio, la Chiesa avventista d’Italia ha inaugurato il Centro di Speranza di Firenze e la nuova struttura dell’Istituto avventista di cultura biblica (Iacb) Villa Aurora.

«Dio si serve anche con l’ospitalità» è il motto che ha accompagnato i nostri due giorni vissuti insieme. Lo scopo del Centro di Speranza di Firenze è trasmettere pace, vicinanza e speranza di Gesù, ospitando i parenti dei malati ricoverati nel polo ospedaliero fiorentino. In generale, ci occuperemo di realizzare progetti che concretizzano il messaggio di Gesù. Oltre alla casa di accoglienza «Aurora» desidero citare la mensa vegetariana che servirà gli studenti dell’Istituto e che si aprirà al pubblico per corsi di cucina vegetariana, oltre che per servire i pareinaugurazione centro di speranza firenzenti dei ricoverati, e la sala di lettura della biblioteca, per consultare migliaia di libri cristiani. Infine, oltre al servizio di cappellania, avremo il Centro di Ascolto psicologico, realizzato in collaborazione con l’Associazione Onlus Lega Vita e Salute dove, chi lo desidera, potrà trovare, con l’ausilio di un professionista, un valido sostegno nei momenti difficili della propria esistenza.

Dal momento che il Centro si occuperà soprattutto di accoglienza, abbiamo pensato che il miglior modo di inaugurarlo sarebbe stato quello di ospitare una delegazione di membri provenienti dalle comunità in Italia. Durante il  sabato circa 600 persone hanno seguito con interesse un minicorso sul tema dell’evangelizzazione e dell’accoglienza, tenuto dal past. Karl Johnson, professore della Facoltà di teologia di Collonges-sous-Salève, Francia. L’evento è stato trasmesso in diretta nel circuito delle nostre radio e tramite streaming.

Mi ha colpito la notevole partecipazione di fratelli e sorLogo_CentroSperanzaelle. Infine vorrei lasciare a due di loro di riassumere l’esperienza vissuta sabato scorso.
Wilfredo della chiesa di Brescia racconta: «Ricordo 5 anni fa quando c’era solo lo scheletro di questo edificio, la cui costruzione venne interrotta per mancanza di fondi. Poi, tra mille incertezze e dubbi, i lavori sono ripresi. Adesso sono finiti. Dio ha risposto in modo ì incredibile andando oltre la nostra immaginazione. Egli conosce i piani che ha predisposto per i suoi figli e spetta a noi collaborare con lui facendo del bene a coloro che ci circondano. Che il Signore possa dimorare in ciascuno di noi e far sì che il Centro di Speranza sia una casInaugurazione per la chiesa 31.1-1.2.2014 Firenze 1a accogliente per i sofferenti!».

Carmen, una sorella della chiesa di Novara, racconta il suo arrivo al Centro: «Appena giunti ci è stata assegnata una camera nella casa di accoglienza “Aurora”. Siamo stati accolti cordialmente e con mille attenzioni dai fratelli che vi lavorano. La struttura è veramente bella e semplice. Ogni camera è fornita di bagno, frigorifero, infissi in  alluminio con doppi vetri per non disperdere il calore. L’edificio è moderno, ben attrezzato e ordinato. Per descriverlo basta una frase: “Comfort più che a casa”. Personalmente sono contenta che la Chiesa avventista in Italia abbia realizzato questo progetto. Spero che chi varcherà la soglia del Centro con un dolore nel cuore possa andare via soddisfatto per aver trovato ospitalità, cordialità, ascolto e conforto.

La mia preghiera è che Cristo benedica il Centro di Speranza di Firenze e tutte le persone che vi lavoreranno per farlo funzionare al meglio. Non solo, spero che anche nelle altre chiese in Italia si sviluppi il desiderio di esprimere concretamente il messaggio del Vangelo tramite l’accoglienza e la prossimità. Che bello sarà lavorare tutti insieme per questo!».Inaugurazione per la chiesa 31.1-1.2.2014 Firenze 18

Subito dopo aver trascritto l’esperienza di Carmen, ho visto che  Wilfredo ha inviato un’aggiunta: «Da aggiungere: “È stato bello fare amicizia e nuove conoscenze e sapere che non siamo soli in questo lungo cammino, perché se uno cade l’altro lo rialza. Voglio anche ringraziare il pastore Karl Johnson per il messaggio di speranza che rimarrà nei nostri cuori. Egli ci ha ricordato che, come cristiani, non possiamo predicare solo a parole, ma dobbiamo agire per portare l’amore di Cristo con fatti concreti”».

* Pastore e coordinatore attività sociali del Centro di Speranza di Firenze

 

Jesi – Fine anno in chiesa

Jesi – Fine anno in chiesa

M5-Jesi_Fine anno in chiesaLiliana Anselmi – Il 31 dicembre, il dipartimento Famiglie ha organizzato un momento spirituale per ringraziare Dio per il sostegno ricevuto durante l’anno. Canti, poesie, testimonianze, preghiere hanno animato l’incontro. La simbologia presentata è stata vissuta con emozione: una croce adagiata orizzontalmente, sulle cui braccia erano posti due contenitori: uno con acqua, in cui buttare la richiesta di perdono di ognuno per i propri peccati (Dio getterà i nostri peccati in fondo al mare); l’altro dove bruciare le preghiere rivolte a Dio per il nuovo anno (le preghiere salgono a Dio come profumo di odor soave). Il canto «Splendi Gesù», eseguito a luci spente con in mano delle candele, ha concluso il momento suggestivo.

Giornata mondiale della Gestione cristiana della vita

Giornata mondiale della Gestione cristiana della vita

Locandina GCV 7 dicembreNotizie Avventiste – Il 7 dicembre si è svolta la Giornata mondiale della Gestione cristiana della vita (Gcv), organizzata dall’omonimo dipartimento della Chiesa avventista. Ogni individuo è responsabile della gestione di tutti gli aspetti della sua esistenza e il dipartimento ha il compito di sviluppare il piano divino della “generosità sistematica”.

Quest’anno la Giornata era dedicata alla cura del creato: perché occuparsene, come rispettarlo e gestirlo. Notizie Avventiste ha rivolto alcune domande al pastore Giovanni Caccamo,  co-responsabile del dipartimento Gcv presso l’Unione avventista italiana.

 Notizie Avventiste: Che cos’è la Gestione cristiana della vita?
Giovanni Caccamo: Potremmo dire che si tratta dell’opportunità di gestire ogni risorsa che Dio ha messo a nostra disposizione per il bene di tutto il nostro essere, per il bene degli altri e per la sua gloria. La Gestione cristiana della vita è un dipartimento della chiesa avventista, costituito ufficialmente nel 1995 durante la Sessione della Conferenza Generale di Utrecht. Esso incoraggia i membri di chiesa a rispondere alla grazia di Dio dedicando a lui tutto ciò che hanno.

N. A.: Di che cosa si occupa?
G. C.: Se consideriamo come punto di partenza che tutto sulla terra appartiene a Dio, compresi i suoi abitanti (Salmo 24:1), dobbiamo considerare che ogni nostra risorsa più diventare uno strumento per fare il bene a se stessi e alla chiesa. La Gestione cristiana della vita non riguarda soltanto il denaro (come era comune pensare fino a poco tempo fa) ma anche la cura e l’uso adeguato del corpo, della mente, del tempo, dei talenti, dei doni spirituali, delle relazioni interpersonali, dell’influsso personale, del linguaggio, dell’ambiente e dei beni materiali. Il dipartimento aiuta i membri nella loro comunione con Dio per il completamento della sua opera, possibile attraverso un giusto utilizzo di tutti i suoi doni e le sue risorse.

N. A.: Il tema di quest’anno era la cura del creato. Quale relazione vi è tra Gestione cristiana della vita e salvaguardia della natura?
G. C.: Anche il creato è una risorsa importante per gli esseri viventi. Averne totale consapevolezza non solo ci pone nella giusta prospettiva di chi dipende dal suo Creatore, ma ci mette anche di fronte a responsabilità che in tutta coscienza non possiamo ignorare. La custodia del creato, dopo la Genesi, ha una sua continuità e anche se l’uomo moderno lo ha dimenticato, non può essere così per il cristiano.
Ciò che risulta essere una risorsa, e il creato ne è una specifica, va considerata patrimonio da sostenere e salvaguardare. Partendo da se stessi fino a raggiungere il prossimo, passando dalla nostra relazione con Dio e senza dimenticare i beni materiali, possiamo operare nel senso di una sana gestione della nostra vita che trae forza essenzialmente dal proprio essere cristiani. Ogni anno, il primo sabato di dicembre, la chiesa avventista dedica l’intera giornata a questo tema e poiché gli aspetti che toccano la Gestione cristiana della vita sono molteplici, abbiamo davanti a noi ancora molti stimoli per riflettere e sfide da raccogliere.

Per ascoltare il programma di Rvs Roma sulla Gestione cristiana della vita cliccare qui.

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Pitcairn è il primo paese al mondo ad aver riconosciuto il diritto di voto alle donne

N39-PitcairnNotizie Avventiste/EudNews – Quando sei una minuscola e sperduta isola del Pacifico, è bello essere “primi” in qualcosa. Ed è un primato che le donne di Pitcairn hanno celebrato venerdì 29 novembre 2013: essere  il primo paese al mondo ad aver concesso il suffragio alle donne.

Nel 1838, il capitano Russell Elliott scrisse nella Costituzione dell’isola che le donne avevano il diritto di voto. E quest’anno si è celebrato il 175 ° anniversario di tale diritto con un sontuoso banchetto preparato dagli uomini per le donne. Lettere di congratulazioni in merito al primato di Pitcairn sono arrivate sull’isola da organizzazioni nazionali e internazionali femminili di tutto il mondo.

“Sono orgogliosa che i miei antenati abbiano valorizzato le donne, dando loro istruzione e il diritto al voto, e che lo abbiano fatto prima di qualsiasi altro paese. Inoltre, tutto è avvenuto senza manifestazioni, scioperi della fame e altre pressioni cui assistiamo oggi in molti paesi del mondo”, ha affermato una signora di Pitcairn.

Se un cittadino di Pitcairn dai 18 anni in su, uomo o donna che sia, non vota alle elezioni annuali, riceve una multa; per cui l’affluenza alle urne è del 100 per cento!

Nel capitolo “The Development of the System of Government and Laws of Pitcairn Island From 1790 to 1971,” del libro “Laws of Pitcairn, Henderson, Ducie e Oeno”, del 1971, Donald McLoughlin scrive:

“Con la promulgazione di questa Costituzione e di queste leggi, la comunità di Pitcairn stabilì non solo due primati nella storia legislativa britannica, cioè l’introduzione del suffragio femminile per la prima volta in una Costituzione britannica e l’introduzione dell’obbligo di istruzione dei bambini per la prima volta in un territorio britannico, ma ha anche aperto una nuova era per l’isola”.

Sono attualmente circa 36 gli abitanti di Pitcairn che possono votare: 19 donne e 17 uomini.

La maggior parte dei 60 abitanti che oggi popolano l’isola sono i discendenti dei marinai della famosa nave britannica Bounty, che si ammutinarono contro il capitano William Bligh. Essi cercarono un nascondiglio sicuro dalle autorità britanniche e lo trovarono a Pitcairn, dove si rifugiarono nel 1790. Cento anni dopo, buona parte degli isolani divennero membri della Chiesa avventista del 7° giorno.

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