Passa la speranza! Camporee EUD 2019

Passa la speranza! Camporee EUD 2019


Dal 28 luglio al 4 agosto 2019 si svolge a Sesimbra Natura Park, Portogallo, il 13° Camporee EUD. Il Camporee è un evento internazionale scoutistico a cui prendono parte avventisti dai 12 ai 17 anni  (“explò”) provenienti da tutta Europa e da altre parti del mondo. Il Camporee avviene solo ogni 4 anni, “un’occasione di conoscenza, di caduta dei pregiudizi e di solidarietà con i ragazzi più sfortunati nel mondo”, riferisce Corrado Cozzi, direttore del dipartimento comunicazioni della divisione Inter-Europea della Chiesa avventista che partecipa all’evento,  e che in questo numero di Passa la speranza! è intervistato in collegamento dal Portogallo da Roberto Vacca e Claudio Coppini.

Congratulazioni della chiesa avventista ai nuovi presidenti dell’Unione europea

Congratulazioni della chiesa avventista ai nuovi presidenti dell’Unione europea

Notizie Avventiste – Il presidente della chiesa avventista in Europa, Mario Brito, ha inviato un messaggio di auguri ai dirigenti europei da poco eletti. All’on. Ursula von der Leyen, nuova presidente eletta della Commissione europea, il past. Brito ha scritto: “È mio onore, in qualità di presidente della Regione Intereuropea (Eud) della Chiesa Avventista del Settimo Giorno, congratularmi con lei per la recente nomina a presidente della Commissione europea”.

“La Chiesa Avventista del Settimo Giorno” ha continuato “è una comunità cristiana mondiale, presente e attiva in tutti i Paesi membri dell’Unione europea. Viviamo la nostra fede ancorata alla prospettiva della speranza, al principio della dignità, al dovere del rispetto e alla volontà di empatia. Questi sono i valori che ci spingono a partecipare volentieri alla vita della società in cui siamo integrati. Le auguro successo insieme al team che guiderà nel difficile compito che le stato assegnato, affinché L’Unione europea, durante il suo mandato, diventi un agente ancora più potente di promozione della pace, difesa della dignità umana, rispetto del diritto alla libertà di coscienza e di religione, e cura della società e dell’ambiente”.

il past. Brito ha inviato un messaggio simile anche all’on. David Maria Sassoli, nuovo presidente del Parlamento europeo, e gli ha augurato un mandato di successo.
[lf]

[Fonte e foto: Corrado Cozzi, Eud News]

People 7.0 – Proseguire assieme. Summit interministeriale a Lignano

People 7.0 – Proseguire assieme. Summit interministeriale a Lignano

Vuoi partecipare a un evento in cui si sono unite le forze? E aggiungere anche la tua? Allora, vieni a Lignano Sabbiadoro (UD), dal 18 al 22 settembre, e partecipa al vertice interministeriale «People 7.0 – Proseguire assieme», organizzato in sinergia da alcuni dipartimenti della Regione Intereuropea della Chiesa: Famiglia, Ministeri Femminili, Ministeri in favore dei Bambini e Scuola del Sabato Bambini e Ragazzi. Lo scopo di questo summit è formare e ispirare i partecipanti, quindi anche te.

Troverai ospiti preparati, workshop, idee, scambio di esperienze, per motivarti con spunti concreti da riportare anche nella tua chiesa locale. Se hai a cuore la famiglia, il ministero delle donne nella chiesa e la cura spirituale di bambini e ragazzi, visita il sito www.people7.net, le iscrizioni sono aperte e a cura del partecipante.

Sono previste anche traduzioni in italiano.

Condizioni per la partecipazione nell’Unione italiana
L’incontro è aperto a tutti, iscrivendosi; ciascuno provvede alla propria registrazione sul sito www.people7.net. Le spese sono interamente a carico dei partecipanti.

Solo per chi è inviato con voto del comitato di chiesa locale, sia per i Ministeri in favore dei Bambini e Scuola del Sabato Bambini, sia per i Ministeri Femminili, sia per i Ministeri Avventisti della Famiglia, sarà dato un aiuto di 70 euro sul totale della retta sino a esaurimento del tetto di aiuti di cui ciascuno dei tre dipartimenti nazionali dispone (vedi le tariffe sul sito www.people7.net, tra le quali è prevista anche un’opzione di sola registrazione a 50 euro. Attenzione: per chi si iscrive entro maggio, vi sono tariffe agevolate, affrettatevi).

Per ricevere l’aiuto economico dei dipartimenti, mandare il voto del comitato di chiesa:

– a uicca.mib@avventisti.it per i partecipanti dei Ministeri in favore dei Bambini (tenendo conto che quest’anno, il Summit sostituirà il corso di formazione nazionale che solitamente ha luogo a Casuccia Visani a fine settembre).

– a uicca.presidenza@avventisti.it per i partecipanti dei Ministeri Femminili

– a famiglia@avventisti.it per i partecipanti dei Ministeri della Famiglia.

 

Scarica qui la locandina in pdf.

 

(notizia aggiornata il 30 maggio)

Ti prenderò per mano…

Ti prenderò per mano…

Messaggio di fine anno del presidente della Chiesa avventista europea.

Notizie Avventiste – “Se ci guardiamo intorno, vedremo tante persone angosciate, scoraggiate e senza speranza. Molte di esse cercano di compensare lo sconforto e l’ansia con ogni mezzo, finendo a volte in condizioni peggiori”. Inizia così il messaggio di fine anno del past. Mario Brito, presidente della Chiesa avventista europea (Eud).

In questo periodo dell’anno, il pastore invita a focalizzare l’attenzione sulla nascita di Gesù e sugli eventi legati alla sua infanzia, ma anche a dedicare del tempo a una più profonda e significativa riflessione sulla vita di Cristo, “la sua morte, la sua risurrezione e il suo ministero in cielo per noi, come nostro mediatore”. “Ricordiamoci” prosegue “che l’incarnazione di Gesù è stata ideata per salvare e integrare pienamente gli esseri umani nella famiglia di Dio, aiutandoli a soddisfare i loro bisogni più essenziali e a crescere al massimo delle loro potenzialità”.

Cristo ha realizzato la promessa annunciata dal profeta Isaia: “Lo Spirito del Signore è su di me, perché il Signore mi ha unto per recare una buona notizia agli umili; mi ha inviato per fasciare quelli che hanno il cuore spezzato, per proclamare la libertà a quelli che sono schiavi, l’apertura del carcere ai prigionieri, per proclamare l’anno di grazia del Signore” (Is 61:1, 2). Parole che Gesù attribuì a se stesso all’inizio del suo ministero (cfr. Lu 4:18, 19).

“Tra pochi giorni, l’anno in corso si concluderà e inizierà un nuovo anno” afferma il presidente Brito “Vorrei incoraggiare la nostra famiglia avventista ad approfittare di questo periodo per riflettere sull’incarnazione e sul ministero di Gesù; a seguire il suo esempio con azioni concrete, essendo coinvolti e aiutando le persone a conoscerlo. Egli è la fonte della vita, dell’amore, della verità, della gioia, della pace e della speranza. È il miglior antidoto per il disagio, lo scoraggiamento e la disperazione in continuo aumento tra le persone”.

Il presidente conclude condividendo una promessa di Dio “che attende con impazienza di realizzarsi nella vita di ciascuno di noi:

‘Ti prenderò per mano e farò di te una luce per guidare le nazioni’ (cfr. Is 42:6).

Auguro a tutti un anno benedetto mentre, in collaborazione con Dio, cerchiamo di portare a termine la missione che ci ha affidato!”.

(lf)

[Fonte: Eud News]

Profonda preoccupazione della Chiesa avventista europea sulla situazione dei rifugiati

Profonda preoccupazione della Chiesa avventista europea sulla situazione dei rifugiati

“Facciamo appello a tutti i leader perché trovino una soluzione adeguata per arrestare questo massacro”, affermano i dirigenti della denominazione in una dichiarazione diffusa il 4 luglio.

Notizie Avventiste – I dirigenti della Regione intereuropea (Eud) della Chiesa, organismo che raggruppa le Unioni avventiste di vari Paesi del vecchio continente, hanno diffuso un documento in cui esprimono grande preoccupazione sulla situazione di rifugiati e migranti.

“Non si può restare insensibili davanti alla sofferenza di così tante persone” evidenzia la dichiarazione che rivolge un appello ai governanti perché trovino presto una soluzione adeguata.

Il documento afferma:

“Da mesi ormai, quasi ogni giorno, le prime pagine di giornali, europei e non, trasmettono la tragedia in corso nel Mediterraneo. Ci sono rifugiati che arrivano dalle coste dell’Africa con la speranza di porre fine alla loro disperazione. Ma sfortunatamente non è così. Molti rifugiati non sanno cosa li aspetta lungo il loro esodo. Sfortunatamente, sono coinvolti anche bambini innocenti, costretti a vivere una tragedia che porteranno con loro per sempre, se sopravvivono.

La situazione dei migranti continua a essere traumatica.

I membri della Regione intereuropea della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno esprimono dolore nell’apprendere notizie dei migranti in fuga e dei tanti che annegano in mare. Non siamo insensibili all’angoscia di coloro che non vengono salvati, specialmente allo sguardo dei genitori che vedono affogare i propri figli o dei bambini che vedono annegare i loro genitori.

Non siamo insensibili alle immagini riportate dai giornali, dove ancora una volta vediamo bambini senza vita. Una situazione raccapricciante e inaccettabile.

Mentre i leader sono impegnati a discutere la soluzione appropriata, che sembra essere sempre più remota, l’elenco degli annegati e dei dispersi continua ad aumentare.

Come Chiesa avventista esprimiamo profonda preoccupazione per il prolungamento di questa tragedia e facciamo appello a tutti i governanti che hanno il compito di cercare una soluzione adeguata, di trovarla rapidamente per fermare questo massacro.

Come cristiani e credenti, non possiamo e non vogliamo rimanere insensibili davanti a ogni vita umana che soccombe così violentemente, specialmente quando si tratta di bambini.

Comprendiamo quanto sia importante per un governo proteggere i suoi confini, ma chiediamo anche ai leader stessi di considerare il valore del loro intervento risolutivo.

Siamo consapevoli che la stragrande maggioranza di questi migranti cerca rifugio dalla disperazione che li ha assaliti da tempo. Nessuno vuole lasciare il proprio Paese, la propria città dove è nato e cresciuto. Non stiamo parlando di abitudini, ma piuttosto di necessità da soddisfare e di protezione che è in cima alla lista. E quando ciò non avviene, la disperazione prende il sopravvento e la gente decide anche di gettarsi nel vuoto. Molti purtroppo non saranno in grado di parlarne.

Non è difficile immaginare lo stato d’animo di coloro che intraprendono il viaggio in mare, costretti a salire su barche che, lo sanno già, non sono assolutamente sicure. Ma purtroppo la disperazione si aggiunge alla fuga dalla tortura, dalle violenze, dalla schiavitù che hanno incontrato lungo il loro esodo. Non siamo insensibili a questo scenario.

Come Chiesa avventista abbiamo stabilito una giornata mondiale dedicata ai migranti, in cui li incontriamo, li facciamo parlare, li invitiamo a condividere le ragioni delle loro scelte coraggiose. Le loro storie non hanno bisogno di commenti.

In tutto il mondo, e specialmente in Europa, Adra (Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso) offre il suo sostegno incomparabile per venire incontro alle esigenze dei migranti dove ciò è possibile.

Nella Bibbia, la questione del migrante è chiaramente espressa dal Signore stesso, che fa appello a prendere in considerazione coloro che sono costretti a lasciare il loro Paese.

Come Chiesa avventista, chiediamo a tutte le autorità, religiose o meno, di unirsi in preghiera per chiedere al Signore di convincere coloro che devono intervenire perché lo facciano il più presto possibile e con decisione”.

[Foto: Adventist Help Archive]

Formazione dei Ministeri della Famiglia Eud e Ted. Presenti anche i responsabili italiani

Formazione dei Ministeri della Famiglia Eud e Ted. Presenti anche i responsabili italiani


Maol
– L’Università avventista di Friedensau, in Germania, ha ospitato il Family Ministries Leadership Training (Fmlt) 2018, un percorso di formazione per migliorare le conoscenze e le abilità al fine di sostenere e arricchire le relazioni familiari. L’evento è stato organizzato, dal 16 al 21 febbraio, dai Ministeri della Famiglia (Mdf) delle Regioni Intereuropea (Eud) e Transeuropea (Ted) della Chiesa.

Tra i 22 partecipanti, provenienti da tutta Europa, vi erano anche i responsabili Mdf italiani.
«Per me è stato stimolante e formativo conoscere più da vicino i formatori del corso, figure di spicco in Eud e Ted nell’ambito della famiglia» ha commentato Roberto Iannò, direttore dei Mdf dell’Unione italiana (Uicca).
«Ho apprezzato particolarmente» ha continuato «i contributi di Gábor Mihalec, responsabile dei Mdf in Ungheria e psicoterapeuta. Con grande professionalità, ci ha mostrato idee innovative su come rendere i Ministeri della Famiglia un supporto per le chiese, e allo stesso tempo uno strumento evangelistico con e per le famiglie. Rainer Wanitschek, responsabile dei Mdf all’Eud, e sua moglie Elvira hanno saputo fare da “collante” in modo che i partecipanti potessero maggiormente interagire e scambiarsi esperienze e competenze».

Nel campus universitario si sono tenuti seminari e workshop su temi quali la teologia del matrimonio, sopravvivere a una famiglia imperfetta, un modello biblico di matrimonio, come arricchire il matrimonio, comunicazione e soluzione dei conflitti.

«Ho partecipato per il primo anno a questo corso di formazione che dura tre anni» ha affermato Maria Antonietta Calà, direttore associato dei Mdf dell’Uicca «Ho avuto modo di conoscere altre persone di nazioni anche molto diverse tra loro, che lavorano con le famiglie, e di sicuro questo mi ha arricchita a livello personale, professionale e spirituale. Ci siamo confrontati con l’esperienza di alcuni professori e professionisti nel campo dell’aiuto alle famiglie, attraverso delle lezioni dai contenuti molto interessanti; lezioni diverse non solo per i temi affrontati ma anche per il modo in cui ce le hanno presentate. La creatività certo non è mancata!».

Nelle giornate di formazione è stato anche programmato un viaggio a Wittenberg, dove i partecipanti hanno vissuto un mini-tour guidato da un membro della chiesa avventista locale. Il giro si è concluso con la visita al «Luther 1517», un magnifico panorama circolare, a 360 gradi, dipinto dell’artista Yadegar Asisi, che illustra la vita quotidiana a Wittenberg nel periodo della Riforma protestante.

Il Fmlt è un corso triennale con un incontro annuale di 5-6 giorni. Questo è stato l’ultimo anno per 10 partecipanti della Regione Transeuropea della Chiesa.

Nonostante le difficoltà linguistiche, tutti hanno apprezzato l’opportunità di condividere esperienze, risorse e idee; di apprendere tramite attività pratiche; e di poter portare questa ricchezza nel proprio territorio.

«Purtroppo, per me la lingua è stato un grosso ostacolo» ha spiegato M. A. Calà «soprattutto nella relazione con gli altri e nel partecipare attivamente all’interazione, ma spero ugualmente di poter trasmettere una parte di quello che ho imparato, nel mio lavoro qui in Italia».

(Foto credit: Lewis Quaye)

 

 

L’Europa protagonista di Missione avventista che investe 2 milioni di dollari

L’Europa protagonista di Missione avventista che investe 2 milioni di dollari


EudNews/Maol
– La Missione avventista (Adventist Mission) della Chiesa mondiale ha approvato circa 2 milioni di dollari in sovvenzioni per proclamare il ritorno di Gesù tramite i centri di speranza nell’Europa secolarizzata.

Il comitato per le strategie e i finanziamenti della missione della Chiesa avventista mondiale ha votato, il 31 gennaio, la somma di 1.959.448 di dollari per quattro progetti europei e diversi altri progetti volti alla fondazione di nuove chiese.

«In Europa, i centri di speranza, aperti nelle zone urbane, si dimostrano sempre più capaci di abbattere le barriere della comunità, creare connessioni con le persone e aiutarle ad andare a Gesù», hanno affermato dal comitato.

Il vecchio continente, in cui la Chiesa ha faticato a farsi strada negli ultimi anni, riceverà una parte dei fondi per gestire un centro comunitario per i rifugiati in Germania, una scuola per bambini con bisogni speciali in Francia e centri sanitari in Estonia e Ungheria.

I quattro centri di speranza offriranno aiuto per la salute fisica, psicologica e spirituale nelle loro comunità e, infine, permetteranno di aprire nuove chiese, secondo Gary Krause, direttore dell’ufficio della Missione avventista della Chiesa mondiale, che sovrintende il progetto Missione Globale in ogni parte del pianeta.

Raggiungere le città
In una recente conferenza organizzata dalla Regione Intereuropea (Eud) della Chiesa, il cui territorio include Germania e Francia, è stato evidenziato il valore dei centri di speranza come piattaforme per mettere in pratica il metodo di Cristo. Il nuovo finanziamento sosterrà due progetti nell’Eud: una scuola a Tolosa, in Francia, che pone l’accento sugli studenti con bisogni speciali; e un centro comunitario ad Hannover, in Germania, che offre programmi di integrazione ai rifugiati, oltre ad altri servizi per giovani e famiglie giovani. La scuola di Tolosa riceverà 150.000 dollari in tre anni; il centro di Hannover riceverà 143.395 dollari per lo stesso periodo.

Anche i dirigenti della Regione Transeuropea (Ted) della Chiesa hanno espresso soddisfazione per due progetti nel loro territorio, che riceveranno i nuovi fondi. Si tratta di un centro per la salute a Tallinn, in Estonia, che offre consulenza psicologica, terapia familiare, fitness ed educazione a uno stile di vita sana; e un centro per la salute a Miskolc, in Ungheria, che offre servizi di consulenza e seminari sulla salute mentale, oltre ad avere una libreria cristiana e un negozio di alimenti naturali.

«Sono soprattutto i giovani a sostenere fortemente il progetto a Tallinn, in Estonia» ha dichiarato Victor Hulbert, direttore delle Comunicazioni presso la Ted «Siamo rimasti colpiti sia dalla loro dedizione sia dalla molteplicità dei servizi che progettano di offrire. Hanno persino in programma di creare un piccolo negozio di oggetti usati di qualità. Pianificano anche di aprire una chiesa».

Costruire fiducia
In Ungheria, i membri vogliono realizzare il progetto nel centro della città, lontano dalle due chiese avventiste già presenti a Miskolc.

«In una città la cui economia è basata sull’industria pesante, gli avventisti trovano difficile invitare il pubblico direttamente in un edificio religioso», ha affermato Hulbert «Con il centro per la salute, intendono raggiungere la comunità in un ambiente in cui si sentano a loro agio. L’obiettivo è costruire relazioni e fiducia nel centro della città». Si pensa così di aprire una nuova chiesa nei prossimi cinque anni.

Il comitato di Missione avventista della Ted ha sostenuto in tutto 117 progetti di testimonianza negli ultimi 12 mesi. «È emozionante conoscere idee innovative provenienti da pastori e membri laici impegnati, specialmente dai nostri giovani», ha affermato il presidente della Ted, Raafat Kamal.

La Missione avventista prevede di approvare 4,2 milioni di dollari per i progetti di Missione Globale nel 2018, dopo aver distribuito un importo simile l’anno scorso. I fondi provengono da donazioni e da un’offerta annuale speciale.

Ventuno centri di speranza urbani sono stati sovvenzionati dalla Missione avventista nel 2017, erano stati 24 nel 2016. Solo alcuni finanziamenti del 2017 sono nuovi, la maggior parte, invece, sono sovvenzioni di secondo o terzo anno per progetti già avviati. Da quando ha iniziato a concedere fondi nel 2012, la Missione avventista ha finanziato 61 centri di speranza nelle città. Tutti hanno lo scopo specifico di aprire nuove chiese.

 

La Riforma continua. Il rapporto di fine anno del segretario Eud

La Riforma continua. Il rapporto di fine anno del segretario Eud

Corrado Cozzi/EudNews/Maol – È iniziato con un’analisi generale dell’attuale popolazione religiosa in Europa il rapporto del past. Barna Magyarosi, segretario esecutivo della Regione intereuropea (Eud) della Chiesa, presentato al Comitato di fine anno, tenuto a Praga.

Secondo lo studio del Pew Research Center, «in Europa i cristiani muoiono più velocemente di quanti ne nascano». Le percentuali sono allarmanti. Nel periodo 2010-2015, vi è stato nel mondo un calo di 5,6 milioni di cristiani rispetto a un aumento di 2,3 milioni di musulmani e di 1,4 milioni di non appartenenti a nessuna religione. Il segretario Eud ha presentato nei dettagli l’analisi dei dati, costringendo i membri del comitato a valutare attentamente l’impatto che potrebbero avere sulla chiesa avventista in Europa.

I dati dello studio europeo Values 2008 hanno rivelato che un numero sempre minore di persone professa di vivere, nella società europea, secondo i valori cristiani. Aspetti come la fede in Dio e la frequenza della partecipazione alle attività delle comunità di fede sono in netto calo. Secondo questo studio, le persone che si considerano religiose sono meno del 30% della popolazione.

Il past. Barna ha quindi presentato i dati relativi alla chiesa avventista nel territorio Eud. Negli ultimi 30 anni, ha registrato un aumento del 32%, con una crescita annuale dello 0,91%. Nello specifico, gli avventisti nel territorio Eud sono circa 180.000.

Questi dati presentano l’immagine di una chiesa in fase statica, che potrebbe prima o poi entrare in una crescita negativa se non si interviene per fermare la tendenza attuale. Nel suo rapporto il segretario ha menzionato in particolare alla crescita nei grandi centri urbani e ha invitato i presenti a concentrarsi in modo particolare sui bisogni di questo tipo di ambiente sociale. Basti pensare che il 72% della popolazione europea vive in strutture urbane; sicuramente questo richiede un’attenzione particolare.

«Dobbiamo concludere che l’Europa è una missione impegnativa, post-cristiana per eccellenza. Molti europei sono “spirituali non religiosi”», ha affermato Barna, «secondo il modello di essere credente ma non appartenere alla società cristiana europea».

«Gli europei», ha aggiunto, «guardano al cristianesimo e alla chiesa con sospetto. L’unico modo per raggiungerli è attraverso relazioni familiari e di amicizia». Per questo motivo, è diventato indispensabile «incoraggiare i membri di chiesa a intessere relazioni con le persone che li circondano. Non verranno nella tua chiesa prima di aver mangiato nella tua casa».

Cura e mantenimento
Dopo questo rapporto, Claude Richli, segretario associato alla Conferenza generale (CG), ha presentato il tema «Nurture and Retention» (Cura e mantenimento), basato su uno studio di David Trim, direttore dell’Ufficio di archivi, statistiche e ricerche del GC, intitolato «Fermare l’emorragia, guarire i feriti». Lo studio vuole promuovere la creazione di comunità religiose premurose e accoglienti, e si basa su una ricerca che evidenzia i principali motivi che spingono gli avventisti a lasciare la loro chiesa.

Tra i motivi più comuni: la mancanza di un rapporto con i membri di chiesa, la delusione e l’emarginarsi nel vedere ipocrisia e incoerenza (vissute principalmente dai giovani), la mancanza di compassione per la sofferenza, la troppa concentrazione sulle questioni minori, gli alti livelli di conflitto nella congregazione, i fallimenti morali dei membri, gli atteggiamenti legalistici, il dubbio prolungato sulla dottrina avventista, ecc.

«Un dato significativo è che il 40% dei membri che hanno abbandonato la chiesa non ha ricevuto alcun contatto né da parte del pastore né da nessun membro di chiesa», ha sottolineato Richli, citando lo studio di Trim. È minima la percentuale di coloro che hanno tentato contatti sporadici.

Davanti a questo scenario, non del tutto nuovo ai membri del Comitato esecutivo dell’Eud, è stata presa la decisione di aggiungere un’attività all’ordine del giorno: un periodo di dibattito per condividere non solo la realtà della chiesa avventista europea, ma anche le possibili soluzioni necessarie per un cambiamento di rotta.

La Riforma continua. Rapporto del presidente Eud al Comitato di fine anno

La Riforma continua. Rapporto del presidente Eud al Comitato di fine anno

Corrado Cozzi/Maol – «500 anni fa, Martin Lutero iniziò involontariamente un dibattito che divenne rapidamente un movimento locale, nazionale, europeo e, infine, mondiale». Con queste parole, il past. Mario Brito, presidente della Regione intereuropea (Eud) della Chiesa, ha aperto il Comitato esecutivo di fine anno dell’Eud, diventato motto dell’intero incontro.

Il comitato si è tenuto a Praga, dal 2 al 6 novembre, con circa 85 partecipanti, per lo più officer di Unioni di vari Paesi, amministratori, pastori, laici e direttori di dipartimento.

Quest’anno si celebrano i 500 anni dell’inizio della Riforma protestante e i partecipanti si aspettavano, in qualche modo, che il presidente menzionasse Lutero nel suo discorso introduttivo. «Martin Lutero voleva semplicemente correggere alcuni abusi che si verificavano in nome della religione. Questo è il motivo per cui ha iniziato un dibattito in attesa di risanare la situazione. Era una procedura comune all’epoca».

Il dibattito è andato oltre, diventando più profondo e ampio di quanto lo stesso monaco agostiniano avesse mai immaginato o previsto.

«Oggi sembra che il dibattito stia scomparendo», ha proseguito M. Brito, «e ci chiediamo se non dovremmo ricominciare tutto da capo».

«Oggi», ha aggiunto, «più che mai abbiamo bisogno di inchiodare nuovamente alcune tesi sulle porte delle nostre chiese e dei nostri uffici, per un dibattito interno che spero si diffonda rapidamente e crei un movimento che ci riconduca a Dio e a una reciproca relazione significativa».

Ha poi dichiarato che ora è il momento di scatenare l’enorme potenziale della giustificazione per fede. Ci aiuterà a diventare più forti e più audaci nel nostro impegno di diffondere il messaggio del vangelo.

La missione (im)possibile
Riferendosi al rapporto dello scorso anno, il presidente ha nuovamente affermato che la Chiesa avventista della Eud lotta per mantenere i suoi membri. La crescita sembra essere insignificante, a volte inesistente. «Se non agiamo per fermare la tendenza attuale, la nostra condizione potrebbe presto trasformarsi in negativo. Credo davvero che sia possibile invertire la situazione e avere una crescita generosa nel nostro territorio», ha dichiarato.

Proseguendo nel suo rapporto, il past. Brito ha ribadito il concetto e ha aggiunto: «Per fare ciò, è necessario tenere conto di alcune questioni importanti. In primo luogo avere una relazione significativa con il nostro Creatore e Salvatore. Quando comprendiamo la profondità del suo amore, manifestata nella creazione e nella redenzione dell’umanità, siamo portati a un livello più profondo di relazione con Dio e tra noi. Daremo maggiore attenzione ai nostri bambini e ai giovani; saremo coinvolti nei piccoli gruppi di studio biblico nelle case; organizzeremo le attività della chiesa in modo tale che la maggior parte dei membri sia naturalmente e gioiosamente coinvolta nel lavoro di squadra».

Tutte le Unioni del territorio Eud hanno preso seriamente la sfida della crescita; alcuni risultati interessanti si sono già verificati in diversi Paesi. Nel suo rapporto, il past. Brito ne ha citati solo alcuni:

Italia – Bibbia Expo
Organizzata in due diverse città con un totale di 1.100 visitatori non avventisti. 30 di loro hanno chiesto gli studi biblici. Un buon numero si è iscritto ai Corsi biblici per corrispondenza.

Spagna – Bibbia Expo
Organizzato in 8 diversi luoghi, con una presenza totale di 3.500 non avventisti. In più di 150 si sono iscritti ai Corsi biblici per corrispondenza. 50 persone hanno chiesto di studiare la Bibbia.

Portogallo – Campagna evangelistica di 10 giorni
Questo evento è stato trasmesso in 111 chiese e ha prodotto buoni risultati in termini di battesimi, decisioni per il battesimo e studi biblici.

Bulgaria – Campagne evangelistiche dell’iniziativa Coinvolgimento totale dei membri
Un progetto realizzato in 71 incontri pubblici, tenuti da 47 pastori bulgari e da 24 ospiti, con circa 2.020 visitatori, 375 richieste di studi biblici e 98 battesimi.

Romania – Campagne evangelistiche dell’iniziativa Coinvolgimento totale dei membri
Più di 2.000 incontri di evangelizzazione tenuti da 1.400 membri di chiese e 600 pastori. I risultati sono incoraggianti: 31.700 visitatori, 4.814 richieste di studi biblici e 2.667 decisioni per il battesimo.

«Dovremmo tenere presente che la nostra missione è fare discepoli,  è questo il punto fondamentale di tutto il nostro operato», ha affermato il presidente Brito, a conclusione del suo rapporto, «Mentre parliamo di missione, potremmo essere tentati di concentrarci su numeri e strategie, invece di concentrarci sulle persone da salvare e trasformare a immagine di Dio. La missione inizia in famiglia, con i nostri figli e il nostro coniuge».

 

Sparatoria nella chiesa battista in Texas

Sparatoria nella chiesa battista in Texas


La Chiesa avventista europea esprime vicinanza alle famiglie delle vittime e dei feriti.

EudNews/Notizie Avventiste – Almeno 26 persone sono state uccise e molte altre sono state ferite dopo che un uomo, entrato in una chiesa battista a Sutherland Springs, in Texas, ha aperto il fuoco sui fedeli. È la peggiore strage di massa nella storia moderna del Texas. La vittima più giovane aveva appena 5 anni.

Il tiratore solitario è stato trovato morto dopo essere stato inseguito dai cittadini e dalla polizia.

Mario Brito, presidente della Regione intereuropea della Chiesa cristiana avventista, ha affermato in una dichiarazione: “Sgomenti e scioccati, esprimiamo vicinanza alle famiglie della chiesa battista di Sutherland Spring, in Texas, e soprattutto alle famiglie delle vittime. Non potremo mai consolare coloro che perdono i loro cari, soprattutto quando ciò avviene in modo così crudele.

In questo momento terribile, uniamo le nostre preghiere a quelle delle sorelle e dei fratelli battisti, chiedendo al nostro Signore di rafforzare la loro speranza di rivedere i propri cari un giorno, al ritorno di Cristo.

Preghiamo anche per la famiglia dell’assassino, un giovane di 26 anni che ha deciso di entrare nella storia come spietato criminale, senza rispetto per la vita umana che appartiene solo a Dio.

Viviamo in momenti difficili, in cui il crimine e il terrorismo sembrano prendere il comando. Tuttavia, crediamo fermamente che sia Dio ad avere il controllo della storia del mondo. Per questo ci affidiamo a lui e chiediamo la sua guida e protezione. Chiediamo umilmente a Dio di rendere forte la nostra fede con la sua potenza”.

Formazione Scuola del sabato nel distretto di Parma e Modena

Formazione Scuola del sabato nel distretto di Parma e Modena

Daniele La Mantia – Nel weekend del 6 e 7 ottobre, la comunità di Parma, con la partecipazione di una numerosa rappresentanza del gruppo di Modena multietnica, ha avuto ospite il past. Paolo Benini, responsabile del dipartimento Scuola del sabato presso la Divisione intereuropea. Il tema trattato è stato quello della leadership dal punto di vista spirituale. Quali sono gli elementi che fanno crescere una chiesa? Cosa possiamo fare affinché la nostra chiesa cresca? Queste sono alcune delle domande su cui abbiamo ragionato con il suo aiuto.

La mattina, la Scuola del sabato è stata vissuta seguendo tutti i passaggi presentati dall’ospite: dal momento di diaconia, alla discussione del tema, all’applicazione pratica del messaggio all’evangelizzazione. Il programma, dopo l’agape, è continuato con l’attività di cassa comune, per analizzare anche l’esperienza condivisa in piccoli gruppi la mattina. Questo momento molto vivo e partecipato ha fatto trascorrere le ore dell’incontro in maniera veloce e leggera. Adesso abbiamo noi il compito di mantenere, sviluppare e arricchire quanto ricevuto.

 

 

Vivere l’esperienza delle persone disabili

Vivere l’esperienza delle persone disabili


I giovani avventisti incontrano i Ministeri dei bisogni speciali al Congresso paneuropeo di Valencia.

EudNew/Notizie Avventiste – Qualcosa veramente “speciale” è avvenuto al Congresso paneuropeo della gioventù avventista, tenutosi a Valencia, dal 1° al 5 agosto. Per la prima volta sono stati organizzati uno stand e un workshop sulle persone con bisogni speciali e disabilità. I giovani non solo hanno ricevuto informazioni, sono stati anche invitati a vivere alcune esperienze “speciali”, con risultati sorprendenti.

“Durante la settimana, molti giovani partecipanti al congresso si sono avvicinati al nostro stand”, ha affermato Taida Rivero, direttore dei Ministeri in favore dei sordi della Spagna, “Credevano di sapere già ciò che avrebbero trovato». Ma non è stato così!

Le persone che non possono camminare, vedere, sentire o che vivono una situazione difficile sono spesso considerate ai margini, lontane dal contesto “normale”. Questo è spesso un preconcetto che deriva più dalla mancanza di conoscenza che da veri e propri pregiudizi.

“Abbiamo cercato di aiutare i nostri giovani partecipanti a rompere questo presupposto e a vivere un’esperienza che potesse cambiare la loro mentalità”, ha spiegato Corrado Cozzi, direttore dei Ministeri dei bisogni speciali e in favore dei sordi presso la Regione intereuropea della chiesa.

Il cambiamento di “pensiero” è arrivato quando i giovani partecipanti al congresso, che non avevano subito nessuna disabilità fisica, si sono confrontati con la realtà delle persone disabili. “Abbiamo organizzato alcune attività ludiche per evidenziare l’importanza di aiutare gli amici con disabilità”, ha affermato Rivero.

I ragazzi hanno provato a giocare a calcio come se fossero ciechi. Due squadre poco numerose, con i giocatori bendati, hanno calciato una palla munita di campanellini (per fare rumore), cercando di segnare un gol. Potrebbe sembrare facile, ma quando si vive personalmente, la situazione comincia ad essere un po’ più problematica. In un luogo pieno di persone che tifano urlando, senza sapere dov’è l’avversario o il compagno di squadra, e neanche dove correre per segnare, rischiavamo in qualsiasi momento di essere disorientati e indifesi: queste sono state alcune delle sensazioni sperimentate dai giovani.

L’oscurità, il non sapere dov’è la palla o il semplice fatto di essere circondati da molte persone che ti toccano per aiutarti ad orientarti ma non vedi chi sono, provocano sensazioni che nessuno vorrebbe sperimentare. Ma ahimè, molte persone cieche devono affrontare tutto ciò per la vita intera.

In un’altra attività, i giovani si sono seduti su una sedia a rotelle e sono andati in giro guidati da una persona cieca. Naturalmente, a loro sembrava un gioco, ma la maggior parte di coloro che lo hanno sperimentato (oltre un centinaio) ha ammesso di capire chi lo vive come realtà per tutta la vita.
“Queste emozioni sono state analizzate brevemente durante il workshop intitolato ‘Rise and Walk’ (Alzati e cammina)”, ha affermato Cozzi, “Come cristiani siamo chiamati a lavorare e servire tutti, anche a difendere e aiutare coloro che hanno esigenze particolari, sostenendo la loro capacità di vivere con dignità e rispetto”.

Infatti, uno degli obiettivi dei Ministeri dei bisogni speciali è quello di contribuire rendere le organizzazioni, culture e gruppi di persone inclusive verso le persone con bisogni speciali. Un inclusione che dia un senso di “appartenenza” e non semplicemente l’essere iscritti in un elenco.

Nel suo intervento, Elsa Cozzi, direttore dei Ministri a favore dei Bambini presso l’Eud, ha presentato la questione dal punto di vista dei bambini e delle loro famiglie.

“Le disabilità sono una sfida non soltanto per la persona direttamente coinvolta ma anche per la famiglia e la comunità. È importante che la chiesa sia consapevole delle possibilità e delle responsabilità che possiamo avere nell’accogliere e sostenere le persone con bisogni speciali”, ha spiegato Elsa Cozzi.

Disabilità non significa impossibilità di avvicinarsi al senso della vita e, in un contesto religioso, di avvicinarsi al vangelo eterno. Le persone disabili già vivono con molte barriere quotidiane imposte dalla società; condividere il vangelo non deve essere un’ulteriore barriera per loro.

“La disabilità è un mezzo con il quale Dio agisce tramite le persone che sperimentano il suo amore”, ha concluso Rivero, “La disabilità non è altro che la nostra incapacità di capire che tutti abbiamo abilità diverse e che tutti devono poter conoscere il vangelo. Ma per raggiungere le persone con bisogni speciali, dobbiamo prima comprendere il loro mondo e, in seguito, possiamo presentare loro un nuovo regno, una nuova vita senza disabilità”.

 

Pin It on Pinterest