La sfida del digitale. Sul web il convegno dei media avventisti in Europa

La sfida del digitale. Sul web il convegno dei media avventisti in Europa

HopeMedia Italia – La sfida del digitale in questo tempo particolare è stato il filo conduttore del convegno online dei media avventisti in Europa, riuniti sul web per il loro convegno annuale. Nei tre giorni di incontri, 19-21 aprile, i circa 100 partecipanti, in maggioranza europei con alcuni invitati da Asia, Africa e Americhe, hanno dato vita al Gain 2021 (Global Adventist Internet Network) sul tema “Tutti separati, tutti insieme, ora più che mai”, un chiaro riferimento ai cambiamenti prodotti dal coronavirus.

Sulla situazione inaspettata del Covid-19 si è concentrato l’intervento di Hanz Gutierrez, docente presso la Facoltà avventista di teologia di Firenze, che ha sottolineato come l'era digitale porti con sé nuove possibilità ma anche nuove responsabilità. “L'uso dei media ha oggi un impatto maggiore rispetto al passato e richiede più attenzione e senso di responsabilità. Inoltre, i media ridisegnano e creano un nuovo senso della realtà. La realtà virtuale sta diventando, in molti modi, la vera realtà".

La pandemia ha creato una crisi economica e sociale in tutto il mondo, ma le piattaforme digitali sono “esplose” e sono diventate fondamentali per poter comunicare, lavorare e incontrarsi a distanza. La realtà è stata trasformata, ha ribadito Gutierrez, "Internet ha messo in luce le nostre vulnerabilità e fragilità e la Chiesa ha il dovere di affrontare questi problemi umani critici con significativa empatia e solidarietà". Ha poi concluso: “La solidarietà verso la condizione umana è il cuore del messaggio religioso, soprattutto nel tempo di un'epidemia globale. Dobbiamo costruire una nuova religiosità empatica".

Gli ha fatto eco Dan Arsenie, Seo marketer: “La pandemia ha modificato le nostre abitudini soprattutto sui social media". Per fare un esempio ha citato le statistiche negli Stati Uniti dove il tempo trascorso su Facebook è aumentato da 26 minuti al giorno nel 2019 a 34 nel 2020. I social media in generale hanno registrato un aumento degli utenti (l'utilizzo era in calo nel 2019) e le varie piattaforme sono diventate un riflesso più accurato della vita reale. Infine, le azioni delle società che gestiscono i social network, come Facebook, Twitter e TikTok, hanno visto aumentare il loro valore in maniera esponenziale. "La buona notizia per l'evangelizzazione digitale" ha concluso Arsenie "è che la necessità di risposte a domande esistenziali ha raggiunto livelli colossali. È un'opportunità da non perdere".

Interesse ha suscitato anche l’intervento di Costin Jordache, giornalista e vicepresidente delle pubbliche relazioni di AdventistHealth, l'organismo sanitario della Chiesa negli Stati Uniti. Quattro sono secondo lui gli aspetti fondamentali di questa nuova era digitale: velocità, brevità, scambio e trasparenza. Il mondo digitale ha reso tutto veloce, breve, aperto e radicale, ha affermato, ma questa “moneta” ha due facce, cioè pregi e difetti. Se è vero che la comunicazione è diventata più aperta, disponibile e accessibile a tutti, è anche vero che c'è un sovraccarico informativo che rende il 90% delle informazioni superflue, superficiali, false e inutili. Inoltre, questo nuovo metodo di comunicazione favorisce il conflitto, la radicalizzazione delle opinioni e la confusione. Il consiglio finale di Jordache è stato quindi: “Rallenta e preferisci profondità e verità! Concentrati sulla qualità e non sulla quantità!".

Il Gain 2021 è organizzato dai Dipartimenti Comunicazioni delle Regioni Intereuropea (Eud) e Transeuropea (Ted) della Chiesa e da HopeMedia Europa. Nelle dichiarazioni di apertura, i due responsabili di Dipartimento, Corrado Cozzi (Eud) e Victor Hulbert (Ted), hanno sottolineato l'importanza di diffondere speranza e pace attraverso la comunicazione della chiesa.

NetAward avventista 
Ogni anno, durante il convegno, vengono riconosciuti i professionisti dei media che hanno dato un contributo importante negli ultimi decenni. I premiati del 2021 sono due: Stephan G. Brass, direttore delle Comunicazioni presso l’Unione avventista tedesca (Eud), e Tor Tjeransen, responsabile delle Comunicazioni per la denominazione in Norvegia (Ted).

Brass è stato uno dei pionieri dell'evangelizzazione digitale in Germania, utilizzando Btx e Internet, mentre Tjeransen è stato presidente della Chiesa avventista norvegese per molti anni e si è concentrato sui media e sulla comunicazione. Il NetAward avventista è stato consegnato virtualmente da Williams Costa, responsabile delle Comunicazioni presso la denominazione mondiale, che ha evidenziato come "la Chiesa avrà sempre bisogno del consiglio e del contributo di professionisti come Brass e Tjeransen". Alla fine della cerimonia di premiazione, Brass ha ringraziato tutti i colleghi: "Senza il vostro sostegno non avrei potuto fare nulla". Mentre Tjeransen ha incoraggiato i presenti: "Usate tutti i mezzi di comunicazione possibili per trasmettere il messaggio più importante: il ritorno di Gesù!"-

I workshop 
Suddivisi in cinque gruppi (o sessioni interattive), i partecipanti hanno potuto "fare rete, scambiare, incoraggiare e motivare" secondo le aree di interesse: comunicazione e marketing; contenuti audio e video; notizie scritte; produzione e sviluppo IT, web e app.

Il progetto comune 
i rappresentanti dei media presenti al convegno hanno deciso anche il nuovo progetto comune. Nel 2017 alcune nazioni avevano partecipato al tema “Questa è la mia missione”, con la produzione di brevi video clip per i social media e YouTube. Sei nazioni avevano dato il loro contributo a tema successivo "Padri" con brevi videoclip, mentre 21 Paesi hanno contribuito con i testi per un libro aggiuntivo. Nell’ultimo Gain tenuto in presenza nel 2019 in Giordania, erano presenti i rappresentanti media di 60 Paesi. Il tema comune scelto in quella occasione era stato "Incertezza", il modo in cui paure, dubbi e un futuro incerto modellano la vita delle persone. E questo senza sapere cosa avrebbe riservato il 2020. Oltre a un film documentario, erano stati prodotti diversi cortometraggi, singoli episodi individuali e un libro stampato.

È stata breve ma intensa la discussione per decidere il tema del progetto comune al Gain 2021. "1.000 anni di felicità – Perché la felicità può essere trovata sempre, ovunque e in qualsiasi momento della vita" è l’argomento scelto. Saranno prodotti: un libro, un documentario, dei videoclip e un lungometraggio. “Lo abbiamo intitolato ‘Mille anni di felicità’ perché chiederemo a dieci persone di culture diverse, ognuna di circa 100 anni, di dirci come fanno a vivere felici oggi, nonostante le esperienze, le prove, le lotte e le vittorie che hanno affrontato" ha spiegato Adrian Dure, responsabile dei progetti di Hope Media Europa.

[Immagine: EudNews. Foto: Corrado Cozzi. Fonte: EudNews e Apd]

 

WeCare. La discriminazione

WeCare. La discriminazione

HopeMedia Italia – Fin dall'inizio della pandemia di Covid-19 si è verificato un marcato aumento della discriminazione, sociale e razziale, che nasce dalla paura di essere contagiati. La xenofobia anti-asiatica, apparsa in un primo momento, è stata poi sostituita dall'ostracismo nei confronti degli operatori sanitari, dei dipendenti dei supermercati o di chiunque venga percepito come una minaccia, compresi gli stranieri, i vicini di casa, i colleghi di lavoro o i familiari.

A evidenziarlo è WeCare, la campagna dei Ministeri avventisti per la promozione della Salute della Regione Intereuropea (Eud) della Chiesa, che ha l’obiettivo di aumentare la consapevolezza nei confronti della sofferenza intorno a noi. In un mondo in crisi, le persone soffrono in tanti modi. Molti sono coloro che sono angosciati e lottano senza mai ricevere uno sguardo empatico, una parola o un gesto di conforto e incoraggiamento.

Tornando alla discriminazione, essa è, in generale, la distinzione operata “tra gli esseri umani in base ai gruppi o alle categorie a cui sembrano appartenere. Le persone in questi gruppi vengono quindi trattate in modo ingiusto o escluse dai contatti e dai privilegi disponibili per chi appartiene ad altri gruppi” spiegano da WeCare.

“La discriminazione, le micro-aggressioni quotidiane o i trattamenti pregiudizievoli sono dannosi per la salute e il benessere” aggiungono “Questo è ciò che gli studi dimostrano costantemente, individuando l'associazione tra esperienze di discriminazione e una quantità di indicatori di salute mentale e benessere psicologico. Coloro che sono regolarmente esposti a discriminazioni o micro-aggressioni si sentono spesso in uno stato di vigilanza costante, aspettandosi di essere un bersaglio. Alcuni potrebbero anche evitare quelle situazioni (per esempio andare a scuola, ndr) in cui prevedono di poter essere trattati male. Questo stato di continua vigilanza è un fattore di stress cronico”.

In quanto elemento di rischio per le malattie mentali e fisiche, la discriminazione è un pericolo per la salute. “Più recentemente è stato stabilito anche l'impatto della discriminazione sulla salute fisica, con esiti su mortalità, ipertensione o asma, tra gli altri”.

Quindi, durante la pandemia di Covid-19, dobbiamo fare attenzione che precauzione, protezione e prevenzione non diventino sinonimi di discriminazione, esclusione e rifiuto, precisano da WeCare.

“La religione di Cristo riguarda l'amore e la compassione per il ‘nostro prossimo’. Si tratta di identificare i nostri interessi con quelli dell'umanità e sostenere le persone nei loro bisogni, indipendentemente dalla loro cultura, colore o credo” concludono.

[Foto e fonte: EudNews]

Vittoria garantita nonostante sfide e incertezze. Messaggio del presidente Eud

Vittoria garantita nonostante sfide e incertezze. Messaggio del presidente Eud

 

HopeMedia Italia – Il past. Mario Brito, presidente della Regione Intereuropea (Eud) della Chiesa avventista, ha rivolto alle comunità della denominazione il tradizionale messaggio di auguri per il nuovo anno. Non è mancato il riferimento a quest’anno particolare e neanche l’invito ad affidarsi saldamente a Dio. Ecco le sue parole:

“Il 2020 passerà alla storia come l'anno in cui un nuovo virus è stato trasmesso rapidamente in tutto il mondo. La paura, la confusione e la disperazione si sono diffuse nei cuori delle persone quando i Paesi, uno dopo l'altro, sono finiti in lockdown totale o parziale. Molte persone sono state contagiate e sono decedute, tante altre hanno perso il lavoro mentre l'economia mondiale iniziava a subire gli effetti negativi della pandemia.

In mezzo a questa e ad altre difficoltà che potremmo dover affrontare, vorrei incoraggiarvi vivamente a scegliere con decisione di mettere l’intera vostra vita, ivi comprese ogni paura e incertezza, nelle mani del nostro Padre in cielo. Dobbiamo coltivare la fiducia nel Signore e fissare nella nostra mente tutte le benedizioni che abbiamo ricevuto da lui, impedendo a paure e dubbi di intaccare la nostra fede. Egli sa cos’è meglio per noi e promette la vittoria a tutti coloro che ripongono la loro fiducia in lui. In altre parole, con la sua potenza in noi, riusciremo a superare qualsiasi cosa che possa turbarci o scoraggiarci.

Sta a noi scegliere come intendiamo vivere il nuovo anno e il resto della nostra vita. Vogliamo essere sempre immersi nella paura, nell’ansia o nella depressione? Sfide e problemi sono sempre con noi; ciò che in definitiva fa la differenza, nel bene o nel male, è il modo in cui li affrontiamo.

Concludo con il pensiero di un uomo forte e resiliente, Paolo da Tarso, che ha affrontato molti problemi e difficoltà, ma li ha superati con la forza proveniente da Dio. Paolo scrive nella Lettera ai Romani: ‘Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?’ (Rm 8:35). ‘Ma, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati’ (v.37). ‘Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno’ (v. 28).

Auguro a voi e alle vostre famiglie le più abbondanti benedizioni di Dio in questo periodo dell'anno e per l’intero 2021!
Felice anno nuovo!”. 

[Foto e fonte: Eud News]

Prevenzione del Covid-19. Stile di vita e alcuni integratori

Prevenzione del Covid-19. Stile di vita e alcuni integratori

HopeMedia Italia – Un articolo apparso sul sito della Regione Intereuropea della Chiesa, evidenzia che da quando è apparsa e si è diffusa la malattia Covid-19, i governi e le organizzazioni internazionali hanno adottato, o incoraggiato, misure drastiche per spezzare la catena di trasmissione e “appiattire la curva” delle infezioni, utilizzando lockdown totali e parziali, misure restrittive, diffusione di pratiche igieniche e distanziamento fisico.

Ben presto, nello sviluppo della pandemia, è emerso che oltre all'età e ad alcune condizioni di salute (immunodepressione, asma, ecc.) vi erano altri fattori di rischio comuni a coloro che presentavano una grave infezione da Covid-19 (note 1 e 2 in fondo all’articolo).

Si è notato infatti che il rischio di ospedalizzazione era 3 volte maggiore per chi soffriva di ipertensione; saliva fino a 6 volte per i diabetici; anche le persone con patologie cardiovascolari avevano un rischio 6 volte maggiore; e aumentava da 3 a 7 volte per gli obesi, in base al livello di obesità.

"È chiaro che la presenza di malattie croniche è la principale minaccia in caso di infezione da Sars-CoV-2" ha spiegato Valérie Dufour, responsabile dei Ministeri per la promozione della Salute presso la Regione Intereuropea "Sappiamo da decenni che queste malattie sono legate allo stile di vita e possono essere notevolmente migliorate attraverso un cambiamento delle proprie abitudini”.

Allo stesso tempo, gli studi sul ruolo e il potenziale preventivo di alcune vitamine e oligoelementi hanno mostrato forti evidenze. Per quanto riguarda i fattori di rischio e di protezione, Becky McCall ha scritto su Medscape, una rivista medica online, quanto segue: "La carenza di vitamina D al momento del ricovero in ospedale è stata associata a un aumento di 3,7 volte delle probabilità di morire per Covid-19, secondo uno studio osservazionale che esamina i dati della prima ondata di pandemia. Quasi il 60% dei pazienti con Covid-19 era carente di vitamina D al momento del ricovero, e gli uomini con stadi avanzati di polmonite da Covid-19 mostravano il deficit maggiore". (Nota 3)

“Allora, perché non ci sono stati messaggi dalle autorità pubbliche per informare la popolazione sull'importanza della vitamina D, dello zinco o di altri oligoelementi che possono aiutare a prevenire forme gravi di Covid-19?” si è chiesta Dufour “Oppure, perché non sono disponibili informazioni pubbliche sui fattori di rischio modificabili per il Covid-19?”.

"Alla luce delle informazioni scientifiche disponibili, la prevenzione del Covid-19 non dovrebbe includere solo misure igieniche, ma anche e soprattutto sottolineare l'importanza di uno stile di vita sano, insieme a un'adeguata integrazione" ha concluso Dufour.

Note 
1. Centers for Disease Control and Prevention
2. Centers for Disease Control and Prevention (2)
3. Medscape

Per maggiori informazioni su come rafforzare il proprio sistema immunitario, segnaliamo il video Sars-Cov-2 is not the only threat to our health!, di Valérie Dufour. Il video è sottotitolato in diverse lingue tra cui anche l’italiano. 

 

[Fonte: Eud News.Traduzione: L. Ferrara]

Cooperare con Dio. Rapporto del presidente e del segretario Eud

Cooperare con Dio. Rapporto del presidente e del segretario Eud

HopeMedia Italia – I pastori Mario Brito e Barna Magyarosi, rispettivamente presidente e segretario della Regione Intereuropea (Eud) della Chiesa avventista, hanno presentato il loro rapporto di fine anno al comitato esecutivo della Regione, durante l’incontro tenuto sulla piattaforma Zoom dal 30 ottobre al 2 novembre.

L’esempio di Gedeone 
Il presidente Brito ha esordito con una riflessione spirituale basata sui capitoli da 6 a 8 del libro biblico dei Giudici, che narrano la storia di Gedeone, uno dei giudici d’Israele chiamato da Dio per liberare il suo popolo dall'oppressione dei madianiti. È interessante notare come gli eroi della Bibbia  fossero uomini e donne comuni che riconoscevano di non essere idonei a compiere la missione affidata loro da Dio ma, come Gedeone, finirono per fidarsi e ricevere potenza da Dio che assicurava: “Sarò con te!”.

La prima mossa di Gedeone, su istruzione di Dio, fu quella di distruggere un altare a Baal, divinità pagana. Immediatamente dopo questa azione, un esercito confederato, composto da 135.000 soldati, venne ad attaccare Israele. Gedeone riuscì a radunare 32.000 uomini. Tuttavia, fidandosi delle istruzioni di Dio, alla fine li congedò quasi tutti e ne mantenne solo 300. Con questi 300 uomini “valorosi” lanciò l’offensiva contro quel vasto esercito confederato e riportò una vittoria decisiva, nonostante l'enorme svantaggio numerico. In seguito, vi fu pace in Israele per 40 anni, durante la vita di Gedeone.

"Non possiamo essere leader della chiesa se non abbiamo una forte relazione con Dio, se non ci fidiamo del Signore. Egli ci invita a collaborare con lui nell'opera di salvezza rivolta alle persone. Questo è ciò che gli piace di più" ha spiegato Brito “Dio è con noi; non dobbiamo avere paura. Egli ha il controllo della situazione. Dio ci sta chiamando ad andare. Lui verrà con noi e vedremo la sua vittoria”.

Proseguendo nella riflessione ha affermato: “Gedeone cercò di trovare dei soldati che si fidavano di Dio. Dobbiamo lavorare in una squadra composta da persone che hanno fiducia nel Signore. La fede ci unisce. Non possiamo fare nulla da soli. Non abbiamo nessun potere. Non possiamo realizzare nulla di grande senza Gesù. ‘Senza di me non potete fare nulla!’ (Giovanni 15:5)”.

Un anno storico 
Dopo il messaggio spirituale, Brito ha presentato il suo rapporto di presidente. “Il 2020 sarà ricordato nella storia come l'anno in cui una pandemia originata in Cina nella seconda metà del 2019, si è rapidamente diffusa nel mondo intero. Nonostante tutto il diligente impegno della comunità scientifica, fino ad ora, nessun vaccino o antidoto è stato in grado di fermare questa piaga” ha affermato.

Conseguenze nel mondo e nel territorio Eud 
Le strutture sanitarie e i professionisti non erano preparati a gestire questa malattia sconosciuta. Oltre 1 milione di persone hanno già perso la vita e nessuno sa quanti siano esattamente coloro che sono stati contagiati e presentano sintomi lievi o non molto gravi. Il numero dei contagi è così grande da far saltare le possibilità di tracciabilità nelle diverse nazioni europee. Alcune stime indicano che un terzo o metà della popolazione mondiale è stata o sarà infettata dal virus Sars-CoV-2.

È salito alle stelle il numero di persone che hanno perso il lavoro e rimangono disoccupate. La prospettiva è la povertà. Molte aziende hanno dovuto chiudere e tante altre scompariranno se la crisi persiste.

Nel territorio dell'Eud – che raggruppa le chiese di Austria, Bulgaria, Cechia, Slovacchia, Francia, Belcio, Lussemburgo, Italia, Germania, Portogallo, Romania, Spagna e Svizzera – molti avventisti hanno perso il lavoro, altri sono impiegati part-time. In tutti i Paesi le chiese sono state chiuse totalmente o parzialmente, in base alla gravità della pandemia e delle normative di ogni nazione e regione. La crisi non è finita! Vi è una seconda ondata di contagi in tutti i Paesi del territorio Eud e nessuno sa quanto durerà.

In questo clima incerto, “prudenza dovrebbe essere la parola chiave nella definizione dei nostri budget per il prossimo anno!” ha consigliato Brito.

Crescita della denominazione 
“Al di là della crisi economica, in questi ultimi due decenni non siamo cresciuti e abbiamo lottato solo per mantenere lo stesso numero di membri” ha dichiarato il presidente "Abbiamo perso molti dei nostri giovani”. Inoltre, le statistiche mostrano che la famiglia ecclesiastica europea invecchia e sta lentamente svanendo. "Siamo stati in grado di mantenere gli stessi numeri, grazie ai membri provenienti da fuori Europa" ha sottolineato il presidente che ha aggiunto “Non è necessario essere degli specialisti nella crescita della chiesa per capire che se non invertiamo la situazione in cui ci troviamo, moriremo lentamente e alla fine scompariremo”.

Le parole del presidente sono state sostenute dai dati presentati dal segretario esecutivo, Barna Magyarosi, nel suo rapporto. Dal 1965 al 2020 (55 anni), circa 40,5 milioni di persone, a livello globale, sono entrati a far parte della Chiesa avventista. Purtroppo, nello stesso lasso di tempo, circa 16 milioni di avventisti sono usciti dalla Chiesa nel mondo. Vale a dire un tasso di perdita netta del 40%. Questa è una preoccupante problematica che la denominazione studia con cura.

“A livello di Eud, tra il 2009 e il 2019, vediamo una chiara tendenza in questo senso" ha affermato il segretario. negli ultimi dieci anni la Chiesa è cresciuta di circa 46,6 mila membri ma, nello stesso periodo, circa 19,2 mila persone sono andate via, con una perdita netta del 41%. A ciò si aggiunge una elevata età media della Chiesa nel territorio Eud, con naturale aumento dei decessi. Anche se i battesimi sono diminuiti negli anni, Magyarosi ha sottolineato che il 2019 ha visto una svolta con un promettente aumento dei battesimi, ciò fa ben sperare per il futuro.

Le proposte del segretario esecutivo 
Due sono le azioni proposte dal segretario per affrontare un tale problematico e preoccupante contesto: 
1. Attuare una cura genuina di tutti i membri, e in particolare di coloro che sono ai margini della chiesa. Per farlo è necessario conoscere in modo accurato le persone. Importante è anche l’aggiornamento dei dati dei membri della chiesa locale nell'Adventist Data System. Questo è cruciale per avere un quadro chiaro di chi lascia la sua comunità e per quali ragioni. È fondamentale conoscere la “salute spirituale” di tutti i membri di chiesa, a livello locale, al fine di prevenire perdite così numerose e dolorose.

2. Davanti a una situazione tanto allarmante, dirigenti e pastori sono chiamati a considerare seriamente i motivi che hanno portato il 41% dei membri ad andare via e ad attuare una conseguente strategia. “Sappiamo bene che le persone non escono dalla chiesa per ragioni dottrinali, ma principalmente per motivi relazionali” ha ricordato Magyarosi, lanciando così un invito a lavorare nel contesto di questo aspetto pratico del vangelo che è la cura pastorale.

Cambiamento solido e sostenibile 
Concludendo il suo rapporto, il presidente ha lanciato un appello ai 68 rappresentanti della Chiesa intereuropea. "Mettendo insieme tutti i punti di cui abbiamo parlato, diventa chiaro che è giunto il momento di fare alcuni passi importanti per un cambiamento. O cambiamo, o moriamo!".

“L'uscita dalla situazione in cui ci troviamo attualmente non è qualcosa completamente nuova. La strategia per rafforzare la Chiesa è già stata discussa dal team Eud con i leader delle Unioni… Insieme dobbiamo continuare a trovare e perfezionare i migliori approcci e le pratiche che ci porteranno a compiere, in modo sempre più efficiente, la missione caffidataci da Dio" ha concluso il presidente Brito. 

[Foto e fonte: EudNews]

Affrontare l’incertezza con fiducia. Rapporto del tesoriere Eud

Affrontare l’incertezza con fiducia. Rapporto del tesoriere Eud

HopeMedia Italia – Si è svolto online, via Zoom, il comitato esecutivo di fine anno della Regione Intereuropea (Eud) della Chiesa avventista, dal 30 ottobre al 2 novembre. Gli officer – presidente, segretario e tesoriere – hanno presentato i loro rapporti sull’andamento del 2020. Nella sua relazione finanziaria, il tesoriere Norbert Zens ha offerto un quadro generalmente positivo sull’anno che volge al termine, sebbene non manchino motivi di preoccupazione.

Zens ha iniziato il suo intervento citando un pensiero del re Salomone: “Onora il Signore con i tuoi beni e con le primizie di ogni tua rendita; i tuoi granai saranno ricolmi d'abbondanza e i tuoi tini traboccheranno di mosto" (Proverbi 3: 9,10). Ha poi condiviso con i 68 partecipanti all'incontro la gratitudine verso Dio e sottolineato la fedeltà dei membri di chiesa nonostante l'impatto della pandemia da coronavirus.

Negli ultimi mesi, in gran parte dei Paesi, vi è stato un buon recupero delle decime che erano diminuite durante la chiusura totale delle chiese per il confinamento di primavera. “In effetti, dalla fine di settembre, siamo lieti di segnalare un aumento complessivo dell'1,2% della decima arrivata in Eud. Tuttavia, abbiamo notato, con preoccupazione, che in alcune Unioni si registrano riduzioni molto significative, come avviene soprattutto in Italia e Spagna”.

Piano di solidarietà Eud 
Durante l’incontro, è stata presentata una mozione al Comitato esecutivo per invitare le Unioni che hanno registrato un aumento delle decime nel 2020 a condividere una parte di esso con le Unioni che hanno subito una diminuzione di oltre il 2%. In più, l'amministrazione Eud può integrare l'importo totale ricevuto.

Questo gesto di solidarietà ricorda quanto accaduto alle origini della chiesa cristiana, quando la comunità di Gerusalemme raccoglieva fondi per aiutare le chiese bisognose. “Il nostro desiderio non è che gli altri possano avere sollievo mentre c’è chi è in difficoltà, ma che ci possa essere uguaglianza. Al momento, la tua abbondanza fornirà ciò di cui ha bisogno l’altro, in modo che, a sua volta, la loro abbondanza fornirà a te ciò di cui hai bisogno" ha dichiarato Il tesoriere Eud, riferendosi al testo biblico di 2 Corinzi 8. L'obiettivo, dunque, è l'uguaglianza, così come è scritto: “Chi aveva raccolto molto non ne ebbe di troppo, e chi aveva raccolto poco, non ne ebbe troppo poco" (v. 15). La mozione, denominata "Eud Tithe Solidarity Initiative", è stata votata all’unanimità dall’esecutivo.

Utilizzo della decima 
Il tesoriere ha presentato i dati sull'uso della decima nel territorio dell’Eud: circa il 58% è stato utilizzato per pastori, evangelisti e operai in prima linea, mentre il 22% è stato usato per le attività dei vari livelli amministrativi (Federazione, Unione e Divisione). Il resto è utilizzato per sostenere le istituzioni educative (9%), i media (4%) e l'evangelizzazione diretta (4%).

L'impatto del Covid-19 sulle offerte 
Il secondo pilastro su cui si basa il sostegno finanziario alla missione della Chiesa avventista sono le offerte volontarie, raccolte durante i servizi religiosi. Zens ha riferito che a causa del lockdown, le offerte sono diminuite di circa il 30% rispetto al 2019. Se nella maggior parte dei Paesi della Regione la decima restituita dai membri di chiesa si è ripresa molto bene dopo il blocco totale, non è stato così per le offerte. Il tesoriere ha evidenziato l’importanza di capire che il finanziamento dell’opera missionaria, ad esempio in Africa, nel lontano e vicino oriente, si basa in gran parte sulle offerte.

Pianificazione per il 2021: preparazione all'impatto economico del Covid19
Nel presentare il bilancio dell'Eud per il 2021, Zens ha sottolineato ancora una volta l'incertezza circa la crescita finanziaria a causa della pandemia. “È necessario un adeguamento del budget” ha affermato, presentando gli aspetti strategici del bilancio del prossimo anno, che vede una riduzione di quasi l'8% rispetto al 2020. Per mantenere l'allineamento con il piano strategico della Regione, il tesoriere ha proposto di ridurre le spese e usare le riserve accumulate negli anni passati.

"Non è stata una facile procedura di bilancio" ha spiegato Zens, ringraziando tutti i leader di dipartimento e i suoi colleghi dell'amministrazione per il supporto e la comprensione. "Non sappiamo ancora” ha aggiunto “come si svilupperà effettivamente la situazione finanziaria nel 2021, quindi potrebbe essere necessario adattare il bilancio nel corso dell’anno”.

Norbert Zens ha concluso il suo rapporto con un forte incoraggiamento. Ha citato Ellen G. White, scrittrice cristiana e pioniera del movimento avventista: “Portate i vostri desideri, le gioie, i dolori, le preoccupazioni e le paure davanti a Dio. Non corriamo il rischio di oberarlo né di stancarlo… Il suo cuore pieno d'amore è toccato dalla nostra sofferenza e perfino dalle sue espressioni. Portategli tutte le vostre perplessità. Niente è troppo grande da sopportare per Dio, poiché sostiene i mondi e governa l’intero universo. Niente di ciò che disturba la nostra pace è troppo piccolo perché il Signore non se ne accorga”.

[Foto e fonte: EudNews]

Chiesa avventista europea. Difendere le vittime di razzismo e violenza domestica

Chiesa avventista europea. Difendere le vittime di razzismo e violenza domestica

HopeMedia Italia – La giustizia sociale è stato uno dei temi discussi durante il comitato di fine anno della Regione Intereuropea (Eud) della Chiesa avventista, tenuto online a causa della pandemia. In particolare, i 68 partecipanti, rappresentanti i vertici amministrativi delle chiese avventiste dei Paesi appartenenti al territorio Eud (tra cui anche l’Unione italiana), hanno avuto la possibilità di approfondire le questioni sul razzismo e sulla violenza domestica.

Razzismo 
Il comitato ha dialogato sul recente documento ufficiale “Una sola umanità: dichiarazione sui rapporti umani, contro razzismo, casteismo, tribalismo ed etnocentrismo”, votato all’unanimità dalla Chiesa mondiale.

“Il dovere morale di dichiarare i principi biblici nel modo in cui trattiamo gli altri esseri umani è diventato di importanza capitale, in quanto il mondo riconosce sempre di più l’indomabile flagello dell’ingiustizia razziale, dei conflitti tribali e del fanatismo derivante dal sistema delle caste, imposto a milioni di persone in ogni società e regione del mondo” si legge nella dichiarazione.

Come avventisti del settimo giorno, continua il documento, “confermiamo la nostra fedeltà nei confronti dei principi biblici di uguaglianza e dignità di tutti gli esseri umani, a fronte dei continui e persistenti tentativi di utilizzare il colore della pelle, il luogo di origine, la casta, o la discendenza percepita, come pretesto per opprimere e dominare. Questi tentativi rappresentano la negazione della nostra umanità condivisa e noi deploriamo ogni aggressione e pregiudizio di questo tipo, considerandoli un’offesa nei confronti di Dio”.

Leggi qui l’intero documento.

Violenza domestica 
Il secondo argomento discusso dall'esecutivo Eud riguarda la violenza domestica. Il tema è stato affrontato grazie alla presentazione da remoto di David Williams, professore e ricercatore alla Harvard, che ha fornito una panoramica esaustiva di quello che è stato definito un “intollerabile affronto alla dignità umana”.

La posizione degli avventisti al riguardo è molto chiara: nessun abuso perpetrato su un essere umano, sia esso donna, bambino o uomo, è giustificabile.

Intitolata "Enditnow: Effectively Affronting the Challenge of Domestic Violence", la presentazione di Williams ha informato sulla situazione nel mondo e offerto indicazioni su come la Chiesa avventista può agire per fare la differenza nella società.

Leggi qui l’articolo sulla presentazione di Williams.

Essendo un argomento estremamente rilevante, l’Eud ha pensato di creare un Task Group sulla violenza domestica a livello regionale. “Considerando la complessità delle circostanze che abbracciano l'ambiente familiare in generale” comunica EudNews “il gruppo di lavoro include leader di dipartimenti quali i Ministeri Femminili, i Ministeri in favore dei Bambini, i Ministeri della Famiglia, con precisi termini di riferimento: 1. valutare l'attuale necessità riguardante la violenza domestica nella Chiesa nel territorio Eud; 2. organizzare una ricerca sulle risorse esistenti in questo settore; 3. suggerire possibili passi strategici per affrontare i bisogni e le questioni attuali riguardo alla violenza domestica nella Chiesa”.

[Fonte: EudNews]

Video messaggio del presidente Eud

Video messaggio del presidente Eud

 

Maol – Il past. Mario Brito, presidente della Regione Intereuropea (Eud), ha rivolto un nuovo messaggio di incoraggiamento alla chiesa, nella crisi Covid-19 che ha colpito il mondo intero.

«Abbiamo bisogno di una forza in più» afferma nel video «di una potenza proveniente da un luogo che non ci appartiene. Come credenti sappiamo che coloro che hanno fiducia nel Signore possono superare le situazioni difficili».

 

Guarda il video messaggio del past. Mario Brito.

Prodotto a cura di Espoir Medias (www.magazineavventista.com)

 

Siate fiduciosi in questo tempo difficile

Siate fiduciosi in questo tempo difficile

Messaggio del presidente della chiesa avventista in Europa.

Notizie Avventiste – Il past. Mario Brito, presidente della Regione intereuropea (Eud) della chiesa avventista, ha rivolto un messaggio di incoraggiamento nella crisi Covid-19 che ha colpito il mondo intero.

“Dalle prime notizie della malattia scoppiata a Wuhan meno di quattro mesi fa, il virus si è rapidamente diffuso in Cina, nei Paesi vicini e, ormai, ha raggiunto il mondo intero. Tutti sappiamo ora che il nuovo coronavirus (Covid-19) può causare gravi problemi di salute, persino la morte in un certo numero di casi.

Per tentare di rallentarne la propagazione, l’Unione Europea, gli Stati Uniti e tutte le nazioni colpite hanno adottato misure drastiche. In questi momenti complicati, vorrei raccomandare alla famiglia avventista in tutto il nostro territorio di seguire attentamente tutte le istruzioni impartite dai governi, dalle autorità locali e dalla nostra chiesa.

La diffusione rapida e insidiosa del Covid-19 ha assunto proporzioni pandemiche, accompagnata da preoccupazione e ansia crescenti e generalizzate. Ciò è particolarmente vero tra quelli che, a causa delle loro condizioni di salute, sono più vulnerabili all’attacco di questo virus.

In effetti, sarebbe sciocco negare che ci siano ragioni reali per cui tutti noi dobbiamo preoccuparci. Per questo vorrei incoraggiare ognuno di noi a volgere lo sguardo a Dio che è il nostro amorevole Padre, Amico e Salvatore. È veramente preoccupato per i suoi figli.

Gesù ricordava costantemente ai discepoli e ai suoi contemporanei la cura amorevole e la fiducia di suo e di nostro Padre: ‘Due passeri non si vendono per un soldo? Eppure non ne cade uno solo in terra senza il volere del Padre vostro. Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete dunque; voi valete più di molti passeri’ (Matteo 10:28-31)

Dopo aver seguito al meglio tutte le istruzioni di sicurezza su questo tipo di malattia, alziamo gli occhi a Dio e confidiamo in lui. Invece di concentrare i nostri pensieri sui pericoli e sulle minacce che potremmo affrontare, fissiamo gli occhi sulle promesse del nostro amorevole Padre. Paura e preoccupazioni non ci aiutano a risolvere alcun problema. Al contrario, ci deprimono e paralizzano, influenzando negativamente tutto il nostro corpo, compreso il nostro sistema immunitario. ‘Un cuore allegro è un buon rimedio, ma uno spirito abbattuto fiacca le ossa’ (Proverbi 17:22). Ricorda che Dio ci ha amato di un amore così grande che ha mandato il suo unico Figlio a morire per noi. Ci ama di un amore che supera quello che abbiamo per i nostri figli.

Il Signore ci invita ad andare a lui con tutte le nostre ansie e pesi (cfr. Matteo 11:28-30). Desidera ascoltare tutte le nostre preoccupazioni e richieste, e trasformarle in abbondanti benedizioni. (cfr. Luca 11: 9-13; Giovanni 14: 13,14; 15: 7,16; 16: 23,24; Matteo 6: 25-34)

Questo è il momento in cui la maggior parte di noi rimane a casa evitando, per quanto possibile, il contatto con altre persone. Si tratta di un’eccellente opportunità per dedicare più tempo ad approfondire la relazione con Dio, attraverso la preghiera, la lode, la lettura della Bibbia e la meditazione. Man mano che aumentano fiducia e certezza in Dio, l’intero nostro essere trarrà grande beneficio da questo prezioso investimento. Man mano che la nostra fede cresce, pace e serenità riempiranno i nostri cuori sempre di più. Conosceremo Dio in un modo più personale e intimo.

Quando l’ondata di pandemia sarà passata, ci renderemo conto che questa stimolante esperienza ci ha portato a una relazione più stretta e amorevole con il nostro Dio e Salvatore, Gesù Cristo. La speranza, la fede e la certezza di essere amati da Dio hanno l’enorme potere di aiutarci a superare le sfide più difficili e di costruire una relazione più forte con lui. ‘Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi?’”.

L’Eud annulla gli eventi a causa del coronavirus

L’Eud annulla gli eventi a causa del coronavirus

 

Maol – La Regione Intereuropea (Eud) della chiesa ha annunciato l’annullamento di alcuni eventi programmati da tempo in questo e nei prossimi mesi a causa della pandemia da Covid-19.

«Come cristiani abbiamo la responsabilità di prenderci cura gli uni degli altri, creando ambienti di lavoro e di incontro che siano sicuri. Dobbiamo contribuire a essere parte della soluzione piuttosto che diventare potenzialmente parte del problema» afferma l’Eud dal suo sito.

«Esaminando gli ultimi sviluppi» continua «i consigli dell’Oms e dei vari servizi sanitari nazionali, nonché le risoluzioni dei governi locali, il Comitato amministrativo della Regione Intereuropea ha deciso oggi, giovedì 12 marzo, di annullare o rinviare tutti gli eventi e incontri organizzati dall’Eud nei mesi di marzo e aprile 2020 e di monitorare da vicino lo sviluppo della situazione per intraprendere ulteriori azioni, se necessario, riguardanti gli eventi di maggio e giugno».

Sono cancellati anche tutti i viaggi internazionali dei membri e del personale del Comitato amministrativo dell’Eud.

Ecco gli eventi annullati o rinviati:
– Giornata mondiale della gioventù (partecipazione Eud annullata) – 21 marzo;
– Formazione per la vita familiare, 14-19 aprile, Spagna;
– Gain Europa, 24-28 aprile, Romania;
– Hope Channel Leadership, 28-30 aprile, Romania;
– Formazione AAA Educazione, 25 aprile, Firenze;
– Simposio su Ellen G. White, 1-3 maggio, Regno Unito;
– Congresso letteratura evangelistica, 14-17 maggio, Italia;
– Secondo Congresso internazionale avventista per sordi e sordociechi, 29 maggio-1 giugno, Italia.

L’Eud supporta le Unioni del suo territorio nel loro impegno di prendere tutte le misure necessarie per prevenire la diffusione della malattia Covid-19, e raccomanda di valutare «in armonia con le normative dei governi, se lo sviluppo dell’epidemia richieda la sospensione di tutti gli incontri nelle nostre chiese».

In tale eventualità, invita pastori e diaconi a svolgere un ministero verso le persone sole e le famiglie e a «prendere in considerazione tutte le possibilità di offrire assistenza spirituale in modi che non richiedono presenza personale (telefono, skype, ecc.), specialmente per quanto riguarda il cosiddetto gruppo a rischio».

Aggiornamenti verranno comunicati sugli sviluppi futuri e sulla programmazione degli eventi in una data successiva.

«L’Eud si scusa per gli inconvenienti e la delusione causati da questa decisione» conclude la Regione «e continua a pregare per tutti coloro che sono stati colpiti in tanti modi da questa pandemia. Gli uffici e il personale dell’Eud continueranno a svolgere il loro servizio in un ambiente sicuro».

 

[Foto: Shutterstock.com]

 

Covid-19 nel contesto europeo

Covid-19 nel contesto europeo

Valérie Dufour: Non lasciamoci prendere dal panico.

Notizie Avventiste – La Regione intereuropea (Eud) della chiesa avventista ha diffuso un comunicato per avvertire le comunità nel vecchio continente sulla situazione del coronavirus.
“Mentre la malattia Covid-19 cresce nella Regione intereuropea, notiamo che i governi sanno essere molto rapidi nel prendere misure drastiche, come bloccare i territori, chiudere le scuole e altre istituzioni” ha affermato Valérie Dufour, responsabile dei Ministeri per la promozione della salute presso l’Eud.

In questo primo problema internazionale di salute all’epoca dei social e nel bel mezzo della cosiddetta “infodemia”, l’epidemia di informazioni spesso imprecise o false, non si sa ancora come si svilupperà la malattia e quando la diffusione del coronavirus finirà.
Al momento, spiegano dall’Eud, la condizione infettiva più diffusa in Europa è ancora l’influenza che colpisce milioni di persone ogni anno e ne uccide migliaia. Le precauzioni che possono aiutare a prevenire il contagio con il nuovo coronavirus sono utili anche per l’influenza.

«Non lasciamoci prendere dal panico per la malattia Covid-19, ma facciamo la nostra parte informandoci, attuando i consigli per prevenire il contagio, mantenendo uno stile di vita sano, considerando i possibili scenari e il loro impatto sulla nostra vita personale e professionale, oltre a prepararci alle misure che alcuni governi potrebbero decidere di adottare” ha dichiarato Valérie Dufour.

Eud e Adra Europa (Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso) condividono la lettera scritta da Peter Landless, direttore dei Ministeri per la promozione della salute presso la sede della chiesa avventista mondiale, lo scorso 19 febbraio.

“A dicembre 2019, una nuova e aggressiva forma di infezione respiratoria è stata scoperta a Wuhan, nella provincia di Hubei, in Cina” scrive Landless “e recentemente è stata nominata Covid-19. È prodotta da un coranavirus della stessa famiglia del virus che ha causato l’epidemia della Sars (grave sindrome respiratoria acuta) nel 2002-2003.

La trasmissione avviene attraverso la diffusione di goccioline quando le persone infette tossiscono o starnutiscono; queste accedono all’organismo attraverso le vie respiratorie (polmoni). I sintomi includono febbre, tosse, dolori muscolari, respiro corto e affaticamento; alcuni pazienti possono presentare diarrea e altri sintomi lievi o nessun sintomo. La progressione della malattia può portare a una polmonite grave con distruzione del tessuto polmonare. Il virus si è diffuso al di fuori della Cina e non vi è alcun modo di prevedere quanto sia grave questo focolaio. Molti Paesi hanno messo in atto misure di contenimento, tra cui la quarantena. Il periodo di incubazione è compreso tra 2 e 14 giorni. Il periodo di isolamento dagli altri è di 2 settimane.

Non esiste ancora un vaccino e il trattamento è sintomatico. Al momento non sono noti farmaci antivirali Covid-19. La produzione di un vaccino, sebbene prioritaria, può richiedere fino a un anno per dimostrare efficacia e sicurezza. Fonti di monitoraggio affidabili hanno osservato che coloro che non sono stati vaccinati contro l’influenza sembrano avere sintomi più gravi e risultati peggiori. È difficile valutare con precisione il tasso di mortalità per Covid-19 poiché non tutti i casi sono stati segnalati, ma attualmente sono stimati al 2%”.

Per prevenire la diffusione della malattia, è bene praticare le regole messe a punto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, recepite dal Ministero della Salute del governo italiano e segnalate qui da Notizie Avventiste.

[Fonte: EudNews]

Francia. Inaugurato nuovo edificio del Seminario avventista

Francia. Inaugurato nuovo edificio del Seminario avventista

 

Maol – È iniziato in bellezza l’anno scolastico nel campus avventista di Collonges-Sous-Salève, in Francia. Il 1° settembre è stato inaugurato il nuovo convitto maschile «Jean Weidner», alla presenza delle autorità locali e dei vertici della Regione Intereuropea (Eud) della Chiesa.

«Questo, tuttavia, non è solo un nuovo edificio dopo gli altri inaugurati dal 1921, anno in cui fu fondato il campus. È molto di più» spiega Corrado Cozzi nel suo articolo sul sito Eud «Infatti, l’edificio è stato pensato non solo come struttura recettiva, ma anche per creare opportunità, soprattutto per la comunità».

Il moderno convitto, oltre a ospitare le stanze degli studenti ai piani superiori, accessibili anche alle persone con mobilità ridotta, offre diversi spazi comuni al piano terra: una cucina, una sala da pranzo, una palestra, una stanza per la preghiera, una sala polivalente, una lavanderia. Il seminterrato è stato concepito come «ostello della gioventù», dotato di 54 posti letto, una sala polivalente e un piccolo anfiteatro all’aperto.

«L’idea di base è che qui ora possiamo ospitare corsi di formazione, incontri con i giovani, incontri che richiedono stanze per dormire e anche spazi per lavorare in gruppo e animare i programmi di questi incontri» afferma Gabriel Samperio, ex precettore dei ragazzi, sul sito Eud, e invita a considerare il campus avventista francese come luogo ottimale per tali incontri.

L’intera nuova struttura è dotata di Wifi, per soddisfare le aspettative degli studenti del XXI secolo.

Dedicato a Jean Weidner
Il nuovo edificio porta il nome di Jean Weidner (all’anagrafe John Henry Weidner), l’avventista olandese che durante la Seconda guerra mondiale salvò centinaia di ebrei. Nel suo messaggio inaugurale, il direttore del campus, Jean Philippe Lehmann, ha spiegato che la scelta non è stata casuale, dato che Jean Weidner, cresciuto proprio nel Seminario avventista dove suo padre insegnava greco e latino, è un esempio di forza di carattere e di sacrificio derivanti «da un’educazione con le “E” maiuscola».

Notizie Avventiste del 21 gennaio 2014 ha dedicato un articolo a Weidner in occasione del Giorno della memoria. Riportiamo alcune parti.

«Jean Widner aveva imparato presto a lottare per motivi di coscienza: nel 1924, suo padre doveva recarsi ogni settimana nel carcere di Chateau d’Aigle, perché non mandava il figlio a scuola di sabato. Nel 1925, la famiglia Weidner si trasferì nel campus del Seminario avventista.

“Le qualità più importanti di un essere umano sono amare, rispettare e trattare il prossimo come vorremmo essere amati, rispettati e trattati. Sono stato testimone del modo barbaro in cui i nazisti trattavano gli ebrei. Li ho visti di persona schiacciare il cranio di un bambino ebreo strappato dalle braccia della madre. Ero determinato ad ascoltare gli insegnamenti e l’esempio di mio padre e ho fatto tutto quello che potevo per salvare quante più vite possibile” aveva affermato una volta Jean Weidner.

Nel 1942, fondò e diresse la rete della resistenza Dutch-Paris e, aiutato da centinaia di partigiani, fece fuggire dai Paesi Bassi, e arrivare in Svizzera e Spagna, oltre 800 ebrei e 200-300 persone tra aviatori, partigiani e rifugiati. Per giustificare i suoi viaggi a Ginevra, aveva aperto negozi a Lione, Annecy e Collonges-sous-Salève.

Arrestato e torturato più volte, riuscendo sempre a fuggire, Jean Weidner divenne presto uno degli uomini più ricercati dalla Gestapo che aveva anche messo una taglia sulla sua testa.

Finita la guerra, entrò a far parte del corpo diplomatico olandese; assistette il Ministro della Giustizia nel perseguimento dei criminali di guerra; prese la responsabilità di alleviare la sofferenza sociale ed economica di molte delle vedove e degli orfani dei membri della rete Dutch-Paris uccisi dai nazisti.

Nel 1963, il governo israeliano lo dichiarò giusto tra le nazioni e piantò un albero con il suo nome nel Giardino dei Giusti dello Yad Vashem. Per Weidner fu una delle esperienze più importanti e significative della sua vita dopo la guerra. In seguito ricevette negli anni vari riconoscimenti, ma usava evidenziare il suo servizio disinteressato affermando: “Non avevo scelta”».

Proprio come Jean Weidner, ha aggiunto Lehmann nel suo messaggio, «sogno che ogni studente, dopo aver frequentato la nostra scuola, possa essere capace di indignarsi, ribellarsi pacificamente, persino disobbedire quando l’ordine stabilito diventa disumano»

Entrando nel nuovo convitto, l’attenzione si posa sul murale che mostra alcuni pezzi di vita di Jean Weidner. Un bel modo per ricordarlo.

La cerimonia d’inaugurazione
200 invitati hanno partecipato alla cerimonia d’inaugurazione del nuovo convitto. Erano presenti diverse autorità tra cui il sindaco di Collonges-Sous-Salève, il viceprefetto e una deputata del collegio elettorale dell’Alta Savoia. Presente anche una delegazione dell’Eud. Il presidente Eud, Mario Brito, ha partecipato al taglio del nastro.

«Presto Collonges celebrerà il suo centesimo anniversario. Quando penso a tutto ciò che questa istituzione ha fatto nel corso degli anni, mi viene in mente un albero da frutto ancora pieno di vigore e pronto ad affrontare le sfide di un nuovo, promettente, secolo» ha affermato Brito, memore di aver studiato teologia proprio in questo campus e di aver soggiornato nel vecchio convitto maschile «Les Horizons».

Il Campus Adventiste du Salève si trova in Francia, nel Comune di Collonges-sous Salève, al confine con la Svizzera. Facilmente accessibile grazie all’aeroporto internazionale di Ginevra, offre una proposta formativa completa: dalla scuola dell’infanzia al diploma di maturità, al Seminario di teologia e al corso di lingua francese Iflo, riconosciuti dallo Stato.

[Foto: Corrado Cozzi, Pedro Torres]

 

 

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