Grazie, fratello Vertallier!

Grazie, fratello Vertallier!

bruno vertallierUna breve intervista con il Presidente uscente della EUD, Bruno Vertallier.
A. Mazza, C. Cozzi, EUD NEWS/Maol – Harald Wollan, Segretario aggiunto della Conferenza Generale, ha dato il benvenuto sul palco al Presidente della Divisione Intereuropea (EUD), Bruno Vertallier, che va in pensione, per presentare il rapporto della regione. Vertallier ha iniziato con una battuta, dicendo che la buona notizia è che non sarà più il Presidente dell’EUD e che augura il meglio al suo successore, il neo-eletto Mário Brito. Vertailler ha poi continuato a dare altre buone notizie, dicendo a tutti che allo stand dell’EUD nella sala esibizioni c’è cioccolato per tutti!

Il rapporto si è concentrato sulla passione della Divisione per il Secondo Ritorno di Gesù e su come le storie di vita vera siano la prova più forte dell’opera di Dio. Il video mostrato ha raccontato le vite di persone che condividono l’Evangelo in tanti modi diversi. Storie come quella di una donna che ha reso l’insegnamento della lingua dei segni un ministero, combattendo contro le barriere nella comunicazione.
Il team delle Comunicazioni dell’EUD ha chiesto al fratello Vertallier una breve intervista.

Fratello Vertallier, il suo mandato di Presidente dell’EUD giunge a termine dopo sei anni e mezzo. Qual è stato il compito più difficile in qualità di Presidente dell’EUD?

Una divisione è qualcosa di molto complesso. Ti stanno a cuore i campi e le chiese al loro interno, le istituzioni, tutte diverse, come ospedali, scuole, centri mediatici, case editrici e organizzazioni di assistenza sociale. Può immaginare che bisogna saltare da una situazione all’altra, con pochissimo tempo a disposizione per riflettere. Comprendere tutte le componenti e prendere le decisioni più sagge è senz’altro un compito difficile per un Presidente. Fortunatamente lavoro con una squadra e i consigli di molti sono di grande aiuto.

Potrebbe presentarci le fasi che hanno determinato il suo mandato?

Valori di alto profilo riguardo la dimensione spirituale e il rispetto della comprensione e della pratica dei diversi campi sono stati un fattore chiave della mia leadership. La chiesa non è solo tradizioni e dottrine, ma è fatta di persone con esperienze diverse. Devo accettare queste differenze, sebbene temo che talvolta le persone reinterpretino a loro piacimento le credenze e rendano difficile agli altri l’essere in sintonia con quella che chiamo una prospettiva equilibrata.

Quali sono le sfide che la regione Intereuropea dovrà affrontare in futuro?

La mutua accettazione in chiesa è ancora una sfida. Alcuni fratelli e sorelle si esprimono in maniera sempre più esplicita. Pronti a dichiarare la loro comprensione della verità, non si rendono conto che invece di unire, apportano uno spirito di arroganza e disunità. C’è ancora spazio nella chiesa per il dialogo e il rispetto. Compassione e amore sono realtà che il nostro Signore ci invita ancora a vivere.

Qual è la sua raccomandazione principale per i membri della Chiesa Intereuropea, per i pastori della Chiesa Intereuropea e per il suo successore?

Restare ancorati alla propria identità in Cristo e alla Sua chiesa. Confidare che Gesù sta per tornare e che dobbiamo annunciare questa meravigliosa notizia alle persone che ci circondano. Pensare a quanto possiamo essere grati per la salvezza ricevuta in Gesù. Molti altri gioiranno e dedicheranno la propria vita a Gesù e alla missione della Chiesa. Cari collaboratori, pregate che lo Spirito Santo possa diffondere il Suo Spirito su di voi e agite come se ciò vi fosse già stato concesso.

Grazie fratello Vertallier per il suo notevole impegno e per la sua saggezza. Che il Signore benedica Lei, sua moglie Christiane e tutta la sua famiglia.

Resoconto della sesta giornata. 7 luglio

Resoconto della sesta giornata. 7 luglio

Delegati all'Alomdome       © Dominik Zeh
Delegati all’Alomdome © Dominik Zeh

G. Cupertino / V. Annunziata – Dopo la meditazione Mathilde Frey docente di Antico Testamento presso l’Adventist International Institute of Advanced Studies nelle Filippine sono ripresi i lavori sulle modifiche ai 28 punti fondamentali.

La presidenza dell’assemblea questa mattina è affidata a Ella Simmons vice presidente della Conferenza Generale appena rieletta.

 

Ella S. Simmons          © Kenn Dixon
Ella S. Simmons © Kenn Dixon

In effetti la presidenza determina in modo significativo l’atmosfera che si crea in sala. In questo momento Ella Simmons sta dando l’impressione ai delegati di grande attenzione nei loro confronti pur rispettando le regole definite per il dibattito.

In questo momento il dibattito si concentra sul primo punto “The Holy Scriptures” in cui viene definito il concetto di ispirazione e l’autorevolezza degli scritti sacri.

montana miracolo

 

[N.d.R.]
Vi siete persi la meditazione in diretta streaming delle 15 ora italiana?
Kevin Emmerson, Monte Ellis Academy, ha testimoniato del miracolo operato da Dio per i soldi ricevuti come istituzione per la riparazione dei danni subiti.

Dopo diverse osservazioni di segno opposto in particolare relative alla natura dell’ispirazione (letterale o concettuale – per semplificare il tema) e alle persone ispirate, si è discusso molto se il termine greco di 2 Pietro 1:21 “antropos” potesse essere un termine inclusivo rispetto al genere degli autori biblici.

figura 1La discussione su richiesta di un delegato è stato chiusa dopo il voto dei 2/3 dell’assemblea e si è  passati al voto sulla proposta del comitato di revisione dei 28 punti di fede.
A larga maggioranza l’assemblea ha approvato la proposta del comitato. Per gli anglofoni riproduciamo il testo approvato qui a lato.

A questo punto il prossimo emendamento in discussione riguarda il punto n. 6 sulla Creazione.

Il presidente Steele del comitato di revisione dei 28 punti di fede lascia la parola ad alcuni membri del comitato per specificare in particolare il termine “recent”. La spiegazione è che si vuole rispondere agli evoluzionisti teisti per i quali il termine ha un significato specifico.

E’ intervenuto a questo punto il presidente T. Wilson per sostenere questa posizione e raccomandare l’approvazione degli emendamenti proposti.

La discussione è stata relativamente breve. Si è quindi andati al voto. L’emendamento al punto 6. sulla creazione è quindi stato approvato così come proposto dalla commissione.

Ecco il testo approvato dall’assemblea (in inglese, poi, successivamente, sarà tradotto).
Ecco il testo approvato dall'assemblea.

Con questo voto si è chiuso il lavoro di modifica dei 28 punti di fede fondamentali.

L’assemblea ha quindi preso in considerazione una raccomandazione circa il ruolo degli scritti di E. G. White approvandola a maggioranza dopo un discussione relativamente breve.

Ecco il testo della raccomandazione (in inglese, poi, successivamente, sarà tradotto).
Ecco il testo della raccomandazione

 

 

 

 

 

Secondo l’agenda, nel primo pomeriggio, dovrebbero proseguire le nomine dei responsabili dei dipartimenti della CG.

Momento del pranzo     -        © Elsie Tjeransen
Momento del pranzo – © Elsie Tjeransen

Siamo in attesa. Nel frattempo a San Antonio è ora di pranzo.
Ricordate la sfida? Far mangiare 5.000 persone in 1 ora nell’unico ristorante a disposizione dei delegati nell’Alamodome. A presto.
In sala è ritornato dal pranzo solo il 20% dei delegati. Lunghe file sommato al caldo ed umido esistente stanno facendo slittare l’apertura della sessione pomeridiana.

Proseguono i lavori con alcuni emendamenti al manuale di chiesa.

Mentre la discussione continua sugli emendamenti al manuale di chiesa, i membri del Comitato di Nomina stanno cominciando ad entrare in sala….

Si sta discutendo della necessità che le persone che lavorano con i bambini abbino dei requisiti di garanzia.

La Commissione di Nomina ha presentato e sono stati accettati i direttori aggiunti dei dipartimenti della Conferenza Generale.

Probabilmente la commissione presenterà nuovi rapporti nella giornata di giovedì visto che mercoledì sarà interamente dedicato al tema della consacrazione della donna.

Nelu Burcea. Aggiunto PARL alla GC
Nelu Burcea. Aggiunto PARL alla GC

Direttore delle Pubblicazioni: Almir Marroni
Tesoriere aggiunto: Delbert Pearman
Direttori aggiunti al Dip. Educazione: Mike Lekic, Hudson Kibuuka, John Wesley Taylor, Dr. Julian Melgosa
Direttore della SdS e Ministeri Personali: Ramon Canals
Aggiunti APLR: Dr. Nelu Burcea e Dwayne Leslie
Aggiunto ai Min. Femminili: Raquel Arrais
Aggiunto MIB: Saustin Mfune
Segretari aggiunti Associazione Pastorale: Jonas Arrais, Robert Costa, Derek Morris, Willie Hucks, Anthony Kent.

Per il momento, un saluto da Vincenzo e a domani!

Per maggiori informazioni sugli emendamenti votati a San Antonio v’invitiamo a seguire il videogiornale su www.hopechannel.it (in particolare giorno 7 luglio)

 

Dati statistici. Rapporto sui membri e le perdite

Dati statistici. Rapporto sui membri e le perdite

Membership AuditsD. Trim/Maol – Negli ultimi cinque anni la chiesa mondiale ha condotto una serie di controlli di ampia portata sullo status dei membri, come risultato dell’analisi condotta dall’Ufficio archivi, statistiche e ricerca (ASTR) rivelando che i nostri registri indicano cifre esagerate; in alcune aree, di gran lunga esagerate. Uno studio più approfondito ha suggerito che i dati relativi ai membri sono esasperati a causa di falle nel sistema circa l’accurata registrazione delle perdite: sia in termini di decessi che di membri in vita, descritti in varie parti del mondo come casi di apostasia, che hanno abbandonato e così via. Questo rapporto riassume i risultati del controllo sullo stato di iscrizione dei membri e mostra quali sono le implicazioni per la Chiesa Avventista del Settimo Giorno.

Spesso anche solo un elemento statistico importante può fornire a un’organizzazione una visione chiara sull’accuratezza di una gamma di altri dati. Per la misurazione dello stato di iscrizione dei membri avventisti, l’elemento statistico chiave è il tasso di mortalità: il numero dei decessi per una popolazione di 1.000 membri. Nell’analisi dell’ASTR, i tassi di mortalità degli avventisti venivano calcolati per ogni divisione e in maniera globale, per essere poi confrontati con i tassi di mortalità della popolazione generale nelle rispettive divisioni e a livello globale. Siccome un anno non rivela un andamento, l’ASTR ha realizzato questa analisi dal 1995 fino al 2010.

Figura 1
Figura 1

Abbiamo scoperto che il tasso di mortalità avventista mondiale era sempre ben al di sotto del tasso di mortalità globale generale, e il trend scende ancora di più in quanto i dati dell’anno 2000 indicano una progressione (cfr. Figura 1). In molte divisioni, inoltre, i tassi di mortalità degli avventisti si sono rivelati significativamente inferiori dei tassi di mortalità generale dei rispettivi territori.

Gli avventisti del settimo giorno seguono principi divini per uno stile di vita salutare, che ci sono stati dati tramite lo Spirito di Profezia, ma la differenza fra i tassi di mortalità della popolazione avventista e di quella generale è così grande che il semplice stile di vita non basta a spiegare una tale distanza.

Figura 2

Nel primo decennio del ventunesimo secolo c’erano 3,39 decessi avventisti su 1.000 membri di chiesa in tutto il mondo, in contrasto con gli 8,55 decessi su 1.000 persone nella popolazione generale: vale a dire, la nostra mortalità media era soltanto il 39,65% della mortalità generale. Studi scientifici indicano che gli effetti del seguire una dieta e uno stile di vita avventista sui tassi di mortalità li renderebbero, nello scenario migliore, circa i due terzi della popolazione generale. Il nostro tasso di mortalità globale corrispondeva quindi a circa la metà di quello che dovrebbe essere, anche dopo aver preso in considerazione i vantaggi di una salute avventista.

In otto divisioni (incluse quattro delle sei con più di un 1 milione di membri), la mortalità avventista era inferiore al 40% della popolazione generale, e in cinque divisioni era inferiore al 20%. Il numero dei membri in queste divisioni era decisamente superiore al numero delle persone in vita.

Ciò è importante per tre ragioni; pianificazione, gestione e cure pastorali. Sono tutte considerazioni importanti, ma l’ultima è forse la più importante. I leader della chiesa hanno bisogno di registri di chiesa accurati: innanzitutto, per una pianificazione strategica ed efficace; in secondo luogo, per poter essere dei buoni gestori, giacché le risorse potrebbero essere distribuite male. Tuttavia, cosa più importante, se i dati sui membri di chiesa non sono accurati, occuparsi dei membri risulta molto difficile, perché come suggerisce la parabola della pecora smarrita (Luca 15:4-7), sapere quante pecore ci sono nell’ovile è fondamentale per il Divino Pastore, il cui esempio cerchiamo di seguire.

audits-2La chiesa mondiale ha istituito una serie di misure di rimedio, con l’obiettivo di giungere a delle statistiche accurate sul numero dei membri. Conteggi sulla frequenza regolare sono stati aggiunti alle statistiche che tutte le chiese locali e le unità amministrative sono pregate di segnalare annualmente. Nel 2012 alla Conferenza Generale è stato creato l’Ufficio del Software per la gestione dei membri della Chiesa Avventista del Settimo Giorno. Ad oggi due intere divisioni e le unioni di cinque altre divisioni, hanno adottato o stanno cominciando ad adottare il software in questione.

Tuttavia, la misura che ha avuto l’impatto maggiore, sono stati i controlli approfonditi sul numero dei membri. Ogni divisione ha condotto dei controlli in almeno una parte del suo territorio, e la maggior parte delle 132 unioni ha intrapreso altresì dei controlli, almeno parziali. Nondimeno, a livello globale, il processo di controllo è incompleto. Quindi questo rapporto è, per certi versi, soltanto preliminare.

Nel 2014 sono stati segnalati 55.320 decessi in tutto, ovvero sia tre decessi su 1.000 avventisti del settimo giorno in tutto il mondo, rispetto ai 2,67 all’inizio dell’ultimo quinquennio, che corrispondevano esattamente a un terzo del tasso di mortalità globale generale, la percentuale più bassa nella storia delle nostre statistiche. Le tre morti su 1.000 del 2014 equivalevano al 39% della mortalità globale netta dei 7,84 decessi su 1.000 di quell’anno. Abbiamo ancora molta strada da fare, dunque, prima che i decessi vengano registrati accuratamente, ma il grado di accuratezza sta migliorando.

Tuttavia, ciò che sorprende è che i controlli hanno rivelato ingenti perdite. Non soltanto i decessi non sono stati segnalati; stesso discorso vale per coloro che hanno abbandonato la chiesa (attualmente descritti nei rapporti ufficiali con parole quali “ha abbandonato” invece del vecchio “apostata”), e il numero di “dispersi”: vale a dire, persone che semplicemente non si riescono più a trovare quando si effettua un controllo.

Il risultato di controlli approfonditi negli ultimi cinque anni ha mostrato che un totale di 2.983.905 membri ha abbandonato la comunità o è registrato come disperso; sono stati registrati 261.888 decessi; e un totale di 5.563.377 persone è stato aggiunto per battesimo o professione di fede. Il numero di decessi segnalati è leggermente aumentato, ma è rimasto relativamente stabile, mentre il totale dei dispersi e dei non frequentanti è aumentato vertiginosamente.

La gigantesca mole dei membri che abbiamo perso (perché hanno abbandonato la comunità o risultano dispersi), stando ai controlli, supera di gran lunga le cifre considerevoli dei nuovi ingressi. L’enorme numero di membri che escono silenziosamente dalla metaforica porta di servizio supera la crescita rappresentata dalla porta di ingresso (Figura 2). È necessaria una migliore conservazione.

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Figura 3

Da un primo esame, la crescita è risultata molto più lenta negli ultimi cinque anni (cfr. Figura 3), ma questa è di fatto un’illusione statistica. Molti dei membri il cui abbandono della comunità è stato registrato non hanno lasciato le nostre fila negli ultimi cinque anni. Le nostre falle di lungo termine nella realizzazione di controlli sui registri di chiesa nella maggior parte del mondo indicano che finora abbiamo registrato le perdite degli ultimi 25 anni (e in rari casi precedenti).

In altre parole, piuttosto che una crisi della crescita della chiesa, stiamo semplicemente subendo gli effetti di una correzione statistica. I tassi di crescita dagli anni ’90 ai primi anni 2000 erano di fatto inferiori a quanto pensavamo, mentre il nostro reale tasso di crescita in questo quinquennio è risultato più alto di quanto sembrava. Inoltre è importante riconoscere che le perdite non sono state causate dai controlli; il controllo dei registri di chiesa si limita a prendere atto dei numeri di chi ha lasciato la Chiesa Avventista del Settimo Giorno. Essi rivelano l’importanza di un problema che esiste già da diversi anni.

In fine, non eseguiamo dei controlli per riordinare i registri di chiesa e avere dati più precisi. Ognuno dei 2.983.905 membri registrati come dispersi o che hanno abbandonato la chiesa negli ultimi cinque anni (e ognuno dei 13.026.925 membri che hanno abbandonato la chiesa o risultano dispersi negli ultimi 50 anni) è prezioso agli occhi di Gesù.

I controlli sui membri di chiesa devono continuare come parte di una più ampia strategia per il miglioramento della conservazione e del discepolato. Dobbiamo cercare di emulare il Buon Pastore, che ha lasciato tutto per cercare quell’1% del suo gregge nel momento in cui è scomparso. Dati statistici accurati non sono fini a se stessi, ma sono la base per un ministero più potente nei confronti del gregge affidatoci dal Salvatore.

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Nota: Kathleen Jones, Joshua Marcoe, Carole Proctor, e Lisa Rasmussen hanno contribuito all’analisi statistica per la stesura di questo rapporto.

Cosa bisogna sapere sul nuovo piano strategico della Chiesa Avventista

Cosa bisogna sapere sul nuovo piano strategico della Chiesa Avventista

Ryan and Wilson    ©Viviene Martinelli
Ryan and Wilson                     ©Viviene Martinelli

A. McChesney, AR/Maol – Il piano quinquennale “Reach the World” richiede un impegno personale nella missione della chiesa.

Domanda: Cos’hanno in comune i progetti “10 Giorni di preghiera,” “Credere ai Suoi profeti,” e “Uniti nella preghiera”?

Risposta: Sono tre strumenti grazie ai quali è possibile partecipare al nuovo piano strategico della Chiesa Avventista del Settimo Giorno.

I leader della chiesa invitano ognuno dei 18,5 milioni di membri a trovare il modo di impegnarsi personalmente nel nuovo piano strategico quinquennale della Chiesa Avventista “Reach the World”, una volta terminata la sessione della Conferenza Generale (CG) a San Antonio.

Il piano, che verrà attuato dal 2015 al 2020, si basa sui risultati di un’inchiesta durata due anni su oltre 41.000 persone in tutto il mondo, attuali membri di chiesa ed ex membri, approvata dai capi della chiesa al Consiglio annuale dello scorso autunno. L’obiettivo di tale studio è fornire una visione e un orientamento nello svolgimento della missione della chiesa di preparare le persone al ritorno di Gesù.

“Siamo una chiesa che crede nel sacerdozio di tutti i credenti e riteniamo che in molti abbiano ricevuto diversi doni,” ha affermato Michael L. Ryan, Vicepresidente della Chiesa Avventista mondiale, a capo del piano strategico. “Non tutti hanno lo stesso dono. I contenuti del piano strategico sono di primaria importanza per l’avanzamento della missione.”

Iniziative quali “Credere ai Suoi profeti” — una serie di studi biblici online che costituisce il prosieguo del programma quinquennale di studi biblici, “Rinvigoriti dalla Sua Parola,” che include sette libri scritti dalla co-fondatrice della nostra chiesa, Ellen G. White, per spingere i membri di chiesa a coltivare la propria relazione con Dio, incoraggiandoli a trascorrere più tempo nella lettura della Bibbia e dello Spirito di Profezia, identificato negli scritti della White.

I leader della chiesa sono preoccupati dagli schemi di lettura dei membri. Meno della metà degli avventisti — il 42%—legge la Bibbia almeno una volta al giorno, mentre il 32% la legge due volte o più alla settimana e il 2% non la legge mai, in base allo studio condotto dal 2011 al 2013 dall’ufficio archivi, statistiche e ricerca della chiesa mondiale. Soltanto il 16% degli intervistati legge scritti di Ellen White ogni giorno e il 19% dice di non averli mai letti.

I leader della chiesa riconducono la mancanza di tempo speso nello studio della Bibbia e in altre attività meditative alla lenta, ma costante crescita di incertezza fra i membri di chiesa circa lo stato dei morti; la recente e letterale creazione del mondo in sette giorni descritta nella Genesi; e l’imminenza del ritorno di Gesù.

La ricerca utilizzata per “Raggiungere il mondo” comprende il più ampio ventaglio di dati raccolti finora per il piano strategico della chiesa, afferma David Trim, direttore dell’ufficio archivi, statistiche e ricerca.

“La ricerca non si basa sulla raccolta, da parte dei leader della chiesa, di semplici aneddoti, ma su dati solidi,” aggiunge Trim.

Reach the World        © Viviene Martinelli
Reach the World                        © Viviene Martinelli

Ogni divisione e dipartimento della Conferenza Generale della chiesa mondiale ha il compito di lanciare iniziative per l’avanzamento del piano strategico. L’Associazione Pastorale della Conferenza Generale con il suo programma “Risveglio e riforma” organizza l’evento “10 Giorni di preghiera”, un momento speciale dedicato alla preghiera e allo studio della Bibbia, ogni anno dal 2013. Il dipartimento organizza anche l’iniziativa “Uniti nella preghiera,” con l’obiettivo di ottenere una maggiore effusione dello Spirito Santo fra i membri di chiesa e un anticipo delle benedizioni di Dio alla sessione della CG.  L’Associazione Pastorale supervisiona anche “Rinvigoriti dalla Sua Parola” e “Credere ai Suoi profeti.”

Fra le iniziative più recenti che dovrebbero andare avanti per i prossimi cinque anni vi sono “Missione nelle città,” che mira a condividere Gesù nelle più grandi città del mondo, e “Ministero della Salute Globale,” il cui obiettivo è rispondere ai bisogni fisici e spirituali della comunità tramite la costituzione di cliniche gratuite, expò salute e centri di salute comunitaria nei locali delle chiese.

Alcune divisioni hanno sperimentato un aumento considerevole dei propri membri grazie alle iniziative locali, fra cui la Divisione del Sud Africa e dell’oceano Indiano, con l’iniziativa “Un membro, un’anima,” che incoraggia ogni membro a raggiungere almeno una persona per Gesù ogni anno. I membri scelgono il metodo che preferiscono: evangelizzazione personale, piccoli gruppi, servizi alla comunità, studi biblici o il metodo del Cristo di rispondere prima ai bisogni fisici, ha affermato il Presidente della divisione Paul S. Ratsara.

“Grazie a Dio, l’evangelizzazione è uno stile di vita nella Divisione del Sud Africa e dell’oceano Indiano,” ha dichiarato Ratsara.

Alcune delle iniziative in corso emerse dai precedenti piani strategici della chiesa mondiale comprendono l’Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso (ADRA) e la Sanitarium Health and Wellbeing Company, che produce Weet-Bix, i famosi cereali per la colazione australiani.

Ryan, Vicepresidente della CG, ha affermato che il messaggio principale che i membri di chiesa dovrebbero trarre dal nuovo piano strategico della chiesa mondiale è quello di partecipare a una o più iniziative.

“Trovatene una. Sceglietene una. Impegnatevi in qualche modo con un piano,” ha detto Ryan. “Se ritenete che la gamma dei programmi di evangelizzazione non apporti nulla, guardatevi intorno, esplorate e cercate di trovarne uno tutto vostro.”

reach-the-world

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Link utili (in inglese):
Leggere il piano strategico “Reach the World” (PDF) all’URL https://www.adventistarchives.org/reach-the-world.pdf
Leggere il sondaggio 2011-13 (PDF) all’URL http://documents.adventistarchives.org/Statistics/Other/ACRep2013.pdf

La giornata di un membro del comitato di nomina

La giornata di un membro del comitato di nomina

G. Alexander Bryant, segretario della Divisione Nord Americana. [Foto © 2015 Adventist Review / ANN / Seth Shaffer]
G. Alexander Bryant, segretario della Divisione Nord Americana. [Foto © 2015 Adventist Review / ANN / Seth Shaffer]

L’esperienza è definita un sacrificio, ma offre anche l’opportunità gratificante di vedere lo Spirito Santo in azione.

S. Blackmer, AR/ANN/Maol – Le giornate iniziavano presto per G. Alexander Bryant, già presidente della Conferenza degli Stati Centrali nel 2005, quando ha servito come membro del comitato di nomina per la sessione della Conferenza generale tenutasi a Saint Louis, nel Missouri.

Dieci anni dopo, Bryant—adesso segretario della Divisione Nordamericana e delegato presso la 60a sessione della Conferenza generale (CG) a San Antonio, in Texas—ricorda chiaramente l’esperienza.

“Servire nel comitato di nomina della Conferenza generale è diverso da qualsiasi altro comitato di nomina,” afferma Bryant. “Ho lavorato in comitati di nomina ad ogni altro livello della chiesa — a livello locale, della conferenza e dell’unione — ma questo è diverso.”

Diversamente dai presidenti delle unioni, la maggior parte dei quali sono solitamente membri del comitato, coloro ai quali viene chiesto di partecipare ai lavori non sanno fino al primo giorno della sessione che saranno selezionati per questo lavoro. Il compito può intimorire, afferma Bryant.

“Non hai molto tempo per preparati o per pensarci,” dice. “Scopri in quell’istante, sul momento, che sei un membro del comitato di nomina.”

Inizia il procedimento
Nella prima giornata delle sessioni della CG, i delegati formano i cosiddetti “caucus” (ndt piccole commissioni elettorali) in base alla divisione, per eleggere coloro che, dal proprio territorio, faranno parte del comitato di nomina. Il dieci per cento dei circa 2.500 delegati viene selezionato per riempire i 252 seggi (numero disponibile alla sessione del 2015). I delegati che ricoprono mandati per i quali sono stati eletti non possono servire nel comitato di nomina.

(Per maggiori informazioni su come funzione il processo di elezione, si veda “Come vengono selezionate le guide avventiste alla sessione della CG” all’URL http://www.adventistreview.org/church-news/story2844-how-nominating-committee-works-at-gc-session.)

“Lavorare nel comitato di nomina della sessione della conferenza generale è un sacrificio, ma anche un servizio che si rende alla chiesa, in quanto non si riesce a partecipare alla maggior parte degli eventi restanti”, racconta Bryant.

Gerry Karst, assistente speciale in pensione del presidente della CG, che ha altresì partecipato ai lavori di un comitato di nomina a una sessione della CG, è d’accordo.

“È un grosso privilegio e una grande responsabilità, ma è altresì un sacrificio,” afferma Karst. “Ci si alza presto. Le riunioni durano tutta la giornata. Spesso ci sono sessioni di lavoro che durano fino a tardi. Chi lavora in questi comitati è sequestrato nella propria sala riunioni per la maggior parte della sessione e si perde tutte le altre attività che si svolgono in occasione della sessione principale. Non hanno il tempo di visitare la sala delle esibizioni. Non riescono a rivedere i propri amici e colleghi. Hanno bisogno delle nostre preghiere e dobbiamo riconoscere la funzione importante che svolgono.”

La seconda giornata della sessione, cominciano i lavori della commissione di nomina. Quando Bryant ha servito in questa commissione, le funzioni mattutine sono state  trasmesse in videoconferenza nella sala riunione “per risparmiare tempo,” racconta il fratello. Dopo aver eletto un presidente, un vicepresidente, un segretario e un segretario aggiunto del comitato, il primo punto all’ordine del giorno è stato l’elezione del presidente della CG.

“Si tratta di un dibattito molto aperto,” racconta Bryant. “Si discute prima del presidente in carica, poi vengono suggeriti altri nomi. Il dibattito continua per un po’, fin quando alla fine il presidente del comitato chiede di esprimere un voto, che all’epoca si faceva per alzata di mano.”

Una volta nominato il presidente della CG, il suo nome viene proposto all’intera assemblea di delegati per un voto. Una volta eletto, il presidente della CG prende parte ai lavori del comitato di nomina per discutere dei nomi da proporre per il segretario e il tesoriere della CG. Segue poi il dibattito sui nomi proposti per le altre cariche. Il segretario del comitato sottopone all’approvazione della delegazione le relazioni parziali sul lavoro svolto.

Come si sceglie?
Diversamente dal presidente e dagli altri officer, i potenziali nominativi presentati per molti dei circa 100 mandati assegnati nei sette giorni successivi—eccetto di Sabato, durante il quale il comitato non si riunisce—sono sconosciuti a molti membri del comitato, specialmente per coloro che non fanno parte della stessa divisione. Ciò può risultare “arduo” per alcuni, racconta Bryant.

“Talvolta ci davano dei curricula vitae per diverse persone, ma non tutte le divisioni ne fornivano uno,” dice Bryant. “Spesso si basa la propria decisione soltanto sulle informazioni condivise dalla persona che propone il nome. L’esercizio può essere particolarmente impegnativo.”

Nonostante quello che potrebbe sembrare un processo insolito, Bryant racconta che ci sono state poche contese fra i membri; il gruppo si riunisce piuttosto nella propria missione di permettere allo Spirito Santo di guidare la scelta delle guide della chiesa, tenendo a mente non soltanto il bisogno di individui altamente qualificati, ma anche la necessità di un’equa rappresentazione di ogni regione del mondo.

“Pregavamo spesso,” dice Bryant. “Nell’analisi finale, si fa affidamento sul fatto che Dio parla tramite i membri del comitato ed è Lui a guidarne il processo.

“Nessuno conosce tutti i nomi presentati dalle divisioni e nessuna divisione possiede abbastanza voti per definire il risultato di una nomina o di una posizione,” aggiunge il fratello. “Talvolta si lavora specificamente sulla rappresentanza. Se una parte del mondo non era rappresentata nel processo di elezione, allora il comitato si è mostrato attento alla questione e ne ha preso atto nel deliberare sui nomi proposti. Si deve tener conto di un sacco di pedine.”

Decisioni rapide che cambiano la vita
Una cosa che ha colpito Bryant è stata la rapidità con la quale si chiede alle persone di prendere una decisione sull’accettare o meno una posizione, che spesso comporta il trasferimento di un’intera famiglia in un altro paese, immergendosi in una cultura sconosciuta.

“È come un treno ad alta velocità; non c’è molto tempo per pensarci,” dice Bryant. “Bisogna esser pronti a dire sì o no molto velocemente. Si può pensare che a fronte di un processo così spedito, siano in molti a rinunciare, ma non è così. Le persone nominate sono molto dedite al lavoro della chiesa e credono che Dio sia all’opera in tutto questo procedimento.

“Quando qualcuno è chiamato a ricoprire un incarico, questi percepisce molto di più del semplice impegno del comitato di nomina; le persone avvertono che è lo Spirito Santo a lavorare. Ritengo che lo Spirito Santo sia ancora all’opera in questo procedimento per nominare le guide della Sua chiesa.”

Cariche non rinnovate
Sebbene possa essere molto difficile per una persona e la propria famiglia adattarsi al fatto di non essere rieletti, Byrant dice che si discute poco di questo aspetto in tale procedimento.

“In base al punto di vista della chiesa, la persona nominata viene eletta per servire per un certo periodo di tempo e non viene fatta alcuna promessa sull’estensione di un mandato. Non vi è alcun diritto intrinseco nel continuare,” dice. “È una realtà che tutti comprendono e con la quale convivono.”

Garantire la riservatezza
Nella sala riunioni non è ammesso l’uso di cellulari, né di SMS durante i lavori del comitato, per garantire che nessuno riceva informazioni sulle elezioni prima del tempo previsto. Tuttavia, secondo Bryant, alcuni hanno trovato comunque il modo di far trapelare alcune notizie.

“C’erano persone all’esterno del comitato che conoscevano già le raccomandazioni espresse per alcune posizioni. È stato molto spiacevole,” dice. “Si insiste molto sull’importanza della riservatezza.”

Un processo guidato da Dio
Bryant racconta che l’esperienza di servire in un comitato di nomina è gratificante, un’opportunità di vedere lo “Spirito Santo, nella Sua saggezza infinita, servirsi di tale procedimento per la Sua gloria.”

“Mi ha dato fiducia nel fatto che Dio è all’opera nel processo di convalida delle persone che vengono elette e nel modo in cui hanno servito la chiesa e il Signore da allora,” afferma il fratello.

Bryant dice che i membri di chiesa dovrebbero aver fiducia nel processo di nomina e nel fatto che il Signore ne sta a capo.

“Col passare del tempo, la guida del Signore diventa sempre più chiara,” aggiunge. “Una volta terminata l’esperienza del comitato di nomina nel 2005 ho visto le persone servire nei rispettivi ruoli assegnati loro, e mi sono convinto sempre di più che le persone che abbiamo eletto erano quelle che Dio voleva alla guida della Sua chiesa per quelle aree specifiche. Sono stati l’esperienza, la spiritualità, l’impegno profuso e la dedizione nel lavoro svolto a convincermi.

“È stato Dio a mettere queste persone dove stanno.”

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